Anche il Rettore dell’Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea, scende in campo per lanciare un messaggio agli studenti e invitarli al rispetto delle regole imposte dalla necessità di delimitare e contenere il coronavirus: «Chi vi parla oggi – sottolinea – è un padre, ma è anche un paziente che è stato nel 2009 affetto dalla pandemia dell’H1N1 e che è stato salvato perché c’era un posto per lui in rianimazione».
È un doppio messaggio quello condiviso ieri dal Rettore dell’Università degli Studi di Messina (UniMe): da un lato, l’invito alla prudenza, al rispetto delle regole stabilite dal Governo, ai modelli di comportamento dettati dall’OMS; dall’altro una rassicurazione circa la possibilità di continuare a studiare, a dare esami e laurearsi, anche ai tempi del coronavirus, ma da casa.
Stando alle parole del prof. Salvatore Cuzzocrea, quindi, i restanti esami si svolgeranno “a distanza” (e non più all’Università in piccoli gruppi, come predisposto precedentemente), e sembrerebbe si stia provvedendo a fare lo stesso anche per le lauree, un po’ come sta avvenendo bene o male in tutta Italia.
Il messaggio del Rettore dell’Università di Messina, Salvatore Cuzzocrea
https://www.facebook.com/messinauniversity/videos/726254084575070/
Pubblichiamo di seguito la trascrizione del video del Rettore dell’Università degli Studi di Messina (UniMe), Salvatore Cuzzocrea:
«Certamente l’Università farà per voi quello che è giusto fare: consentirvi di studiare restando a casa, facendo gli esami da casa, laureandovi da casa. Dobbiamo continuare con quei comportamenti che ci hanno indicato, le regole ce le ripetono tutti i giorni. Non è il momento di fare polemiche, ma è il momento di ascoltare e seguire le regole dettate dall’Istituto Superiore di Sanità, del Ministero della salute, del buon senso.
Restare a casa, frequentare il meno possibile i luoghi pubblici, evitare di affollare i pronto soccorsi, ci consentirà di delimitare il coronavirus e di essere più utili a tutti noi. Chi vi parla oggi è un padre, un paziente che è stato nel 2009 affetto dalla pandemia dell’H1N1, salvato dal sistema sanitario nazionale, a Palermo, ma sono stato salvato perché c’era quel posto in rianimazione. Non facciamo finta di non capire. Dobbiamo ringraziare i medici, gli uomini e le donne che ogni giorno ci stanno aiutando, ma il modo migliore per aiutarli è rispettare le regole.
Noi come Università stiamo facendo, in piccolo, la nostra parte, stiamo producendo gel disinfettante per le mani, abbiamo aperto uno sportello psicologico. Vi daremo la possibilità di frequentare e di raggiungere i vostri obiettivi nel modo migliore possibile. Dobbiamo avere un senso civico. Credo che le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, abbiano tracciato il solco da seguire. Siamo un grande paese, Messina è una grande città e può e deve rispondere con rispetto. Il rispetto delle regole è qualcosa che oggi ci viene chiesto e a cui dobbiamo aderire senza sé e senza ma».
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