Didattica a distanza, ma solo per alcune classi delle scuole superiori, chiusura dei locali alle 23.00 e mezzi pubblici pieni solo al 50%: sono queste alcune delle misure al vaglio della Giunta Musumeci che, nella serata di ieri, giovedì 22 ottobre, si è riunita per discutere i prossimi provvedimenti da attuare in Sicilia per il contrasto del coronavirus.
L’ultimo Dpcm Conte parla chiaro: le regioni possono attuare, se lo ritengono necessario, misure più restrittive rispetto a quelle in vigore a livello nazionale. Così, per esempio, sia la Lombardia che il Lazio hanno disposto il coprifuoco. Nicola Zingaretti, in particolare, ha anche rispolverato l’autocertificazione, necessaria per gli spostamenti notturni.
Sul fronte della Sicilia, dove ieri si sono registrati 796 nuovi contagi, il Governo regionale e il comitato tecnico scientifico stanno valutando nuovi provvedimenti con l’obiettivo di bloccare l’incremento dei contagi da covid-19. Come si anticipava, tra le misure al vaglio per una possibile nuova ordinanza del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci ci sono:
- didattica a distanza (dad) per gli studenti dal secondo al quinto anno delle superiori;
- chiusura dei locali alle 23.00;
- capienza massima per i mezzi pubblici, come bus e tram, del 50% (attualmente è fissata all’80%).
Il governo, inoltre, – riporta l’agenzia di stampa AdnKronos – avrebbe valutato il coinvolgimento dell’esercito per l’allestimento di ospedali da campo.
Per quel che riguarda il fronte puramente locale, il sindaco di Messina Cateno De Luca ha annunciato che in mattinata avrebbe presentato la propria proposta di ordinanza al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal Prefetto Maria Carmela Librizzi. Le misure verranno poi comunicate nel dettaglio in serata. Sia sul fronte regionale che locale, in ogni caso, non è escluso il “coprifuoco”.
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