«Com’è possibile che, a giorni dalla pubblicazione delle disposizioni (per contrastare il coronavirus, ndr), assistiamo ancora al proliferare, allo svolgersi e alla promozione di eventi ludici ricreativi che ospitano centinaia di persone?», questo l’interrogativo posto dall’On. Elvira Amata, Presidente del Gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia.
Il mancato incasso di una serata non vale il rischio di contagio
“Sono sospese le manifestazioni e gli eventi di qualsiasi natura, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro”, è questo quanto disposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante «Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19».
«Appellarsi al buonsenso – dichiara l’on. Amata – di chi possiede locali e/o organizza manifestazioni simili evidentemente non è sufficiente. Esistono delle regole che sono state diramate per evitare il diffondersi del contagio e abbiamo il dovere di comportarci responsabilmente. Questa condotta non solo rappresenta un rischio e un’offesa alla civile convivenza sociale ma si connota come una palese violazione di quanto disposto dall’organo governativo».
Nel tentativo di porre un freno a qualsiasi iniziativa pubblica che possa favorire il diffondersi del coronavirus, Elvira Amata si rivolge direttamente ad organizzatori, PR e operatori dell’industria dell’intrattenimento e dello svago, chiedendo di fare un passo indietro: «Il mancato incasso di una serata non vale il rischio di contagio a cui – al netto di proclami sulla sicurezza che leggo su post e messaggi diramati dalle discoteche – espongono consapevolmente i propri clienti».
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