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Coronavirus. Cosa prevede il “Cura Italia” per la sanità pubblica in Sicilia

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Il decretoCura Italia”, entrato in vigore il 17 marzo 2020, prevede tutta una serie di misure per aiutare le famiglie e in generale il Paese a fronteggiare la crisi sanitaria ed economica in atto a causa del coronavirus. Una parte del testo si concentra sulle regioni e stabilisce provvedimenti finalizzati a sostenere le strutture ospedaliere e la sanità in generale. Vediamo cosa prevede a livello generale e, più nel particolare, per la Sicilia

Misure generali per la sanità

A livello generale, il decreto legge “Cura Italia” prevede diversi provvedimenti per incrementare le possibilità di spesa nella sanità pubblica in tutta Italia. Gli obiettivi principali sono: aumentare i posti letto e di terapia intensiva delle strutture ospedaliere; finanziare l’assunzione di personale sanitario e il pagamento degli straordinari; sostenere le imprese produttrici di dispositivi medici; permettere ai Comuni, alle Province e alle Città Metropolitane di avviare interventi periodici di sanificazione istituendo un Fondo apposito.

Per quel che riguarda il personale sanitario, si è avviato un vero e proprio reclutamento: dai medici stranieri, che potranno esercitare temporaneamente in base alle regole stabilite dall’Unione europea; agli specializzandi specializzandi iscritti all’ultimo e penultimo anno di corso; al personale medico collocato in quiescenza. E ovviamente sono stati invitati a partecipare alle selezioni i laureati abilitati all’esercizio della professione e gli iscritti agli ordini professionali. In caso di necessità, infine, è prevista la possibilità di richiamare in servizio personale in pensione. È recente, infine, si è chiuso sabato 28 marzo, il bando per l’assunzione di 500 infermieri per creare una task force da mandare negli ospedali delle zone più colpite.

Così come il personale, sono state e saranno in un certo senso “reclutate” le strutture sanitarie private, che a prescindere dal decreto stanno da più parti dando disponibilità di locali e attrezzature.

Le Regioni: cosa prevede il “Cura Italia” per la sanità pubblica in Sicilia

Il decreto legge denominato “Cura Italia” prevede la possibilità per le regioni di superare i limiti di spesa previsti per le amministrazioni pubbliche, in considerazione dell’emergenza in atto. Per quel che riguarda il servizio sanitario pubblico della Regione Siciliana, nello specifico, è previsto un aumento dei fondi di 61.373.294 euro.

Nel dettaglio le risorse sono distribuite come segue:

  • Un incremento di 20.457.765 euro per l’anno 2020 dei fondi destinati al pagamento del personale sanitario Servizio sanitario nazionale. Questo, al fine di poter assumere medici, infermieri, e così via, per far fronte all’emergenza;
  • Per l’attuazione del comma 1 (il primo punto, ndr), la Regione Siciliana avrà a disposizione 8.183.106 euro;
  • Qualora non sia possibile raggiungere gli obiettivi prefissati con le risorse a disposizione, le strutture sanitarie pubbliche possono stipulare contratti con strutture private per incrementare la dotazione dei posti letto in terapia intensiva e nelle unità operative di pneumologia e di malattie infettive (19.639.454 euro);
  • Al fine di fronteggiare la carenza di personale medico e delle professioni sanitarie, in quanto ricoverato o in stato contumaciale a causa dell’infezione da COVID-19, le strutture private, accreditate e non, su richiesta delle regioni o delle province autonome di Trento e Bolzano o delle aziende sanitarie, mettono a disposizione il personale sanitario in servizio nonché i locali e le apparecchiature presenti nelle suddette strutture (13.092.969 euro).

 

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