Una pioggia di critiche si è riversata sulla scelta dell’Amministrazione di dire “no” al rinvio al 2021 dei concerti di Ultimo e di Tiziano Ferro inizialmente previsti per quest’estate allo Stadio San Filippo di Messina e rimandati a causa del coronavirus. Dopo gli attacchi del PD e del M5S, l’assessore alle Attività Sportive e allo Spettacolo Giuseppe Scattareggia spiega il perché della decisione presa da Palazzo Zanca. Alla base, l’iter ancora non completato, per la concessione dell’impianto sportivo.
Il concerto di Tiziano Ferro si sarebbe dovuto tenere il 27 giugno 2020, mentre quello di Ultimo il 15 luglio 2020. Ma il coronavirus ha scombussolato i calendari e costretto al rinvio, in tutto il mondo, di centinaia di eventi, compresi i due concerti previsti allo Stadio San Filippo di Messina. Ma c’è un ma. Contrariamente a quanto previsto in altre località, l’Amministrazione comunale della città dello Stretto ha avvisato la Società organizzatrice del concerto di Tiziano Ferro, la Musica da bere srl, che non è attualmente possibile fissare una nuova data per l’estate 2021. Perché? Perché ancora non si è conclusa la procedura di affidamento del Franco Scoglio.
La polemica è stata immediata. A partire dalla società organizzatrice del concerto di Tiziano Ferro, la Musica da bere, per continuare con il PD, il Movimento 5 Stelle e l’associazione Vento dello Stretto, tutti molto critici nei confronti dell’assessore allo Spettacolo Giuseppe Scattareggia.
La reazione di Musica da bere srl, organizzatrice del concerto di Tiziano Ferro
Appresa la notizia tramite PEC dal Comune di Messina, l’amministratore unico delegato della Società Musica da bere srl, Carmelo Costa, ha commentato definendo le spiegazioni date dalla Giunta: «motivazioni che appaiono pretestuose e prive di qualunque logica».
«Ciascuno dei due concerti, quello di Tiziano Ferro e quello di Ultimo – ha aggiunto Carmelo Costa – prevede una affluenza vicina ai 40mila spettatori, dà lavoro a oltre 800 lavoratori messinesi per una settimana tra facchini, security e maestranze varie, mentre sono circa 30 le ditte messinesi impegnate nei lavori e ciascun concerto produce oltre 1200 pernottamenti in hotel di Messina, senza contare i cospicui canoni che il Comune incassa per l’affitto dello Stadio. L’indotto sul territorio di questi eventi è stimato in parecchi milioni di euro».
«È nell’interesse della città perdere tutto questo – chiede l’amministratore delegato di Musica da bere –, soprattutto nella profonda crisi economica che saremo costretti a vivere ad emergenza finita?».
Da qui si è innescata la polemica cui hanno fatto seguito le critiche dei consiglieri comunali del Partito democratico (che ha chiesto le dimissioni dell’assessore Scattareggia), del capogruppo del Movimento 5 Stelle, Andrea Argento, e dell’associazione Vento dello Stretto.
Concerti e stadio San Filippo: la replica dell’assessore Giuseppe Scattareggia
In sostanza, ha spiegato l’assessore allo Spettacolo Giuseppe Scattareggia in una lunga nota, non è possibile garantire una data per il rinvio dei concerti, perché la procedura per l’affidamento dello Stadio San Filippo è ancora in corso e non si concluderà prima di quattro mesi. La decisione di dare in gestione ai privati gli impianti sportivi, ha chiarito l’Assessore, è stata assunta ottenendo l’approvazione del Consiglio Comunale nell’ambito del Salva Messina, preso atto «dello stato di assoluto abbandono e degrado in cui le precedenti Amministrazioni li hanno lasciati».
«Dunque – afferma Scattareggia – è evidente che in questa fase non è stato possibile vincolare lo stadio per il 2021 in quanto la realizzazione di concerti così rilevanti, richiedono un’occupazione dello stadio per almeno 15 giorni, e non esistono i presupposti giuridici per vincolare in maniera così pervasiva il futuro soggetto gestore, che in fase di gara presenterà un progetto di gestione e di realizzazione di lavori. Tra l’altro l’Amministrazione comunale non ha negato lo svolgimento del concerto, ma ha soltanto precisato che per l’estate 2021 la decisione è rimessa al futuro gestore o comunque all’Amministrazione comunale nella malaugurata ipotesi che la gara dovesse andare deserta. Quest’ultimo caso sarebbe il vero danno per la città».
Scattareggia a Musica da bere: «Numeri non comprovati»
Nello spiegare le ragioni del Comune di Messina, Giuseppe Scattareggia risponde alla società “Musica da bere” contestando alcune affermazioni dell’amministratore Carmelo Costa che, secondo l’Assessore, «snocciola numeri non comprovati, (800 lavoratori messinesi per due settimane) e addirittura riferisce di “cospicui canoni che il Comune incassa per l’affitto dello stadio” e di “danno erariale che questa decisione comporterà per le casse comunali su cui deciderà la Corte dei Conti”».
«A questo proposito – ha aggiunto – è utile rendere note le somme incassate dal Comune da parte degli organizzatori dei concerti tenutisi negli ultimi anni: 2015 concerto di Jovanotti euro 8,32 iva inclusa; 2016 concerto dei Pooh euro 2.000,00 iva inclusa; 2017 concerto Tiziano Ferro euro 357,84 iva inclusa; 2018 concerto Negramaro euro 2.455,21 iva inclusa; 2019 concerti Pausini-Antonacci e concerto Ligabue euro 5.564.60 iva inclusa».
Infine, conclude Scattareggia: «Questa Amministrazione ha appreso che agli organizzatori dei concerti veniva consentito compensare le somme dovute al Comune per la concessione dello stadio, con quelle che gli stessi organizzatori si impegnavano a sostenere per realizzare quei lavori necessari a consentire ciascun concerto. Le cifre da compensare coincidevano ogni volta e sul punto l’Amministrazione avvierà una indagine interna».
Scattareggia al PD: «Date suggerimenti giuridicamente errati»
Infine, Giuseppe Scattareggia contesta le affermazioni del Partito Democratico che, tra le altre cose, ha chiesto le sue dimissioni con la motivazione che all’assessore, secondo loro, mancherebbe una «visione politica in materia di grandi eventi cittadini». Ma l’attenzione del membro della Giunta De Luca si concentra su un’altra questione posta dai consiglieri del PD, ovvero quella del bando.
Questa l’affermazione presa di mira: «Il bando per la gestione pluriennale degli stadi – scriveva il PD – ad oggi non è ancora pronto; con la conseguenza che si sarebbe potuto ancora prevedere in tale bando il vincolo legato allo svolgimento nello stadio Franco Scoglio dei due concerti, non tenutisi nel corso del corrente anno per causa di forza maggiore».
Secondo l’Assessore Scattareggia tale suggerimento sarebbe «giuridicamente errato». «Il bando di gara – afferma – è un atto amministrativo che disciplina esclusivamente le modalità di partecipazione alla procedura di gara, i requisiti dei partecipanti e le modalità di presentazione delle offerte. I vincoli contrattuali per il soggetto gestore possono essere contenuti esclusivamente nella convenzione che rappresenta il contratto che disciplina i rapporti ed i vincoli tra le parti, ed i cui contenuti per la gestione dello stadio San Filippo sono già stati oggetto di approvazione da parte del Consiglio Comunale».
Cosa accadrà? Per Scattareggia deciderà il futuro gestore del San Filippo
«Nella ferma convinzione che l’interesse primario della città di Messina – conclude l’assessore Giuseppe Scattareggia – sia quello di affidare la gestione del più importante stadio cittadino ad un soggetto valido e capace, che ne possa realizzare un volano per lo sviluppo con persone direttamente e/o stabilmente impiegate nelle funzioni di rinnovamento e gestione dello stadio, e nelle attività e nei servizi generati dall’indotto determinato dai progetti di miglioramento, si auspica che gli organizzatori possano interloquire con il futuro gestore e realizzare i loro concerti».
(1096)