In Sicilia sono stati distribuiti – suddivisione coordinata dal Dasoe dell’assessorato regionale alla Salute – alle Aziende Sanitarie i primi 750 mila tamponi rapidi. I test sono stati acquistati direttamente dalla Regione Siciliana per svolgere attività di ricerca del coronavirus.
«Serviranno – dice il presidente Musumeci – a effettuare diagnosi più veloci dell’eventuale positività al Coronavirus, riducendo al minimo i disagi nelle scuole e nei luoghi frequentati da molte persone, come le carceri».
Cosa sono i tamponi rapidi arrivati in Sicilia?
I tamponi rapidi per il coronavirus sono test diagnostici in grado di fornire il responso nel giro di 15 minuti. I tamponi – su disposizione del Governatore Musumeci – oltre alle Aziende Sanitarie verranno messi a disposizione anche per le Case Circondariali di Palermo.
«Richiamo ancora una volta tutti i cittadini al rispetto di regole indispensabili e alla prudenza. Crescono e continueranno a crescere gli asintomatici e i positivi. Più test facciamo, più ne individueremo. Ma è ancora bassa l’ospedalizzazione, quindi stiamo operando adeguatamente sui territori. Non vanifichiamo tutto. La Sicilia non può fermarsi».
Quanti tipi di test esistono?
- tamponi tradizionali: nello specifico si tratta di test molecolari, basati sull’identificazione del materiale genetico del virus nel nostro organismo. Il tampone viene fatto inserendolo all’interno della cavità nasale
- test sierologici: si tratta di esami che cercano nel sangue gli anticorpi prodotti dall’organismo contro il coronavirus. Più rapidi ed economici ma non sempre efficaci nella diagnostica.
- tamponi rapidi: simili ai tamponi tradizionali ma più economici, più veloci (ovviamente) e non richiedono l’intervento di un operatore sanitario per raccogliere il campione.
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