Al via i test sierologici su medici e personale sanitario dell’Ospedale Papardo in vista dell’avvio della Fase 2, quella di convivenza con il coronavirus. L’attività è partita dall’Unità Operativa di Oncologia e proseguirà secondo un cronoprogramma già stabilito dal Direttore Sanitario dell’Azienda, il Dott. Giuseppe Ranieri Trimarchi.
Le nuove direttive riguardanti la Fase 2 diramate dall’Assessorato Regionale della Salute, infatti, predispongono un nuovo protocollo sanitario che prevede lo screening tramite test sierologici quantitativi (sono effettuati tramite prelievo di sangue e servono a dosare in maniera specifica le quantità di anticorpi prodotti) finalizzato a individuare eventuali soggetti che sono entrati in contatto con il covid-19. I test verranno effettuati sfruttando i laboratori interni dell’Ospedale Papardo.
Più in generale, i test riguarderanno medici e il personale delle strutture pubbliche e private. La decisione di sottoporre a tali analisi proprio queste categorie deriva dalla constatazione che questo bacino in particolare è stato definito “il più esposto e a maggiore rischio di complicazioni a seguito del contatto con il virus” in riferimento soprattutto alle RSA/CTA, ai pazienti anziani e con patologie pregresse.
Coronavirus: cosa sono i test sierologici?
Come spiega, con chiarezza, la Fondazione Veronesi, i test sierologici servono a comprendere se una persona è entrata in contatto o meno con il coronavirus, andando a individuare gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario.
In Sicilia, su disposizione della Regione Siciliana, a questi test verranno sottoposte diverse categorie di lavoratori, maggiormente esposti durante queste settimane al contatto con possibili casi di covid-19.
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