Consegnate 20 visiere protettive all’ospedale Niguarda di Milano. Così Air Factories, la piattaforma no-profit messinese che mette in connessione le richieste delle aziende ospedaliere con i 3D maker di tutta Italia, è riuscita a far produrre tutto il materiale ordinato (e anche qualche pezzo in più).
A seguito della richiesta, pervenuta lunedì 30 marzo da parte del nosocomio milanese, la piattaforma no-profit, nata a Messina durante l’emergenza coronavirus, ha avviato una “call to print” destinata ai maker lombardi che, con senso di unità e solidarietà, hanno risposto a questa importante chiamata.
«Con la consapevolezza di poter usare la tecnologia della stampa 3D al fine di creare componenti per alcuni dispositivi d’emergenza – spiega il professor Giacomo Risitano, docente e ricercatore del Dipartimento di Ingegneria e tra i fondatori di Air Factories – è nato il gruppo Telegram “3D Printing — Emergency Devices” . Attualmente, il gruppo vede già più di 400 persone provenienti da tutta l’Italia ed alcune da paesi europei».
Air Factories, infatti, è centro di controllo e coordinamento che consente una rapida messa in moto del meccanismo di produzione al fine di rispondere prontamente alle necessità manifestate dalle aziende ospedaliere. Le 20 visiere sono adesso a disposizione del personale del Niguarda di Milano.
Le foto che vi mostriamo sono di Paolo Riboli e Barbara Da Re, due dei generosi maker che si sono riuniti nella piattaforma AirFactories.org ed hanno contribuito con il proprio tempo e la propria esperienza al completamento della call.
Cos’è Air Factories
Air Factories è la prima “fabbrica distribuita” nata da un’idea del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Messina, dell’incubatore d’imprese Innesta, dello spinoff Smartme.IO e della startup innovativa Neural. Una piattaforma no-profit che mette in connessione le richieste nazionali delle aziende ospedaliere, con i maker, designer e startup e FabLab al fine di fornire i DPI ai medici.
«Abbiamo messo ogni nostra competenza – sottolinea il Rettore professor Salvatore Cuzzocrea – per combattere la nostra battaglia contro Covid 19. I nostri docenti e ricercatori hanno confermato, anche in questa emergenza, quanto sia solida la rete di contatti con la ricerca in tutto il mondo, i migliori professionisti e le imprese. Ma abbiamo confermato quanto sappiamo essere istituzione al servizio delle istituzioni, ma con il cuore rivolto a chi è in prima linea medici, operatori sanitari, forze dell’ordine e associazionismo».
La piattaforma è online da qualche giorno e ha già raccolto un buon numero di richieste, che saranno soddisfatte gratuitamente, da parte degli ospedali, non solo di visiere protettive ma anche di connettori ad Y e valvole progettate da Isinnova. In Sicilia la richiesta attuale è di 270 visiere, 200 per l’ospedale di Partinico e 70 per quello di Paternò; il Policlinico di Messina ha invece fatto richiesta di 600 connettori Y, mentre sono state 20 le visiere protettive consegnate all’ospedale Niguarda di Milano e 70 quelle richieste dal policlinico Gemelli di Roma.
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