Si è concluso a 7 anni e mezzo dalla morte di Emanuela Pruiti Ciarello, il processo in primo grado che vedeva accusati di omicidio colposo l’ex presidente del Cas e altre 4 persone tra funzionari e dipendenti del Consorzio. Il giudice monocratico del Tribunale di Barcellona, Maria Tindara Celi, ha deciso 2 condanne e 3 assoluzioni.
Felice Siracusa, direttore tecnico del Cas, e Gaspare Sceusa, responsabile tecnico della A/20, sono stati condannati a 1 anno e 4 mesi di reclusione.
Assolti, con la formula ” il fatto non costituisce reato”, l’ex presidente del Cas, Antonino Minardo; Nunzio Cocivera, responsabile dell’assistenza e sicurezza delle autostrade; Giovanni Seminara, responsabile del tratto autostradale Messina-Milazzo.
Il giudice ha inoltre disposto, per Siracusa, Sceusa e il Consorzio autostrade, una provvisonale di 200mila euro in favore della famiglia Pruiti Ciarello.
Emanuela, 18 anni, studentessa di Naso, il 4 settembre 2007 stava tornando a casa, in auto lungo la A20, dopo aver sostenuto positivamente la prova selettiva per l’ammissione alla facoltà di Medicina dell’università di Messina. In prossimità dello svincolo autostradale di Milazzo finì fuori strada con la sua Fiat Panda e precipitò nella scarpata sottostante, morendo sul colpo.
Fu aperta inchiesta e dalle risultanze emerse dalla perizia fu stabilito che l´auto non aveva alcun difetto tecnico e nemmeno di frenata. Inoltre, nel 2011, a seguito di un supplemento d´inchiesta, nuovi accertamenti peritali sulla tenuta delle barriere laterali non furono a favore dei 5 indagati del Cas, che furono rinviati a giudizio. Oggi, per 3 tra loro è arrivata l’assoluzione. ” Il fatto non costituisce reato”.
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