È di ieri la notizia della sospensione, da parte del presidente del CAS, Filippo Nasca, dei concorsi avviati tra il 2021 e il 2022 a causa di alcune anomalie. A commentare positivamente questa decisione, i segretari dei sindacati Filt Cgil e Uiltrasporti Messina, Carmelo Garufi e Michele Barresi: «Segnale di cautela ed evidente discontinuità e trasparenza rispetto al passato».
Di cosa stiamo parlando? Nella giornata di ieri, Autostrade Siciliane ha comunicato la decisione del presidente Filippo Nasca di sospendere i concorsi avviati tra il 2021 e il 2022 a causa della presenza tra i vincitori e gli idonei di candidati con rapporti di parentela con dipendenti in servizio o con altro personale in atto utilizzato dall’Ente. Adesso ci saranno 30 giorni di tempo per eseguire tutte le verifiche del caso.
A commentare la vicenda, i segretari generali di Filt Cgil e Uiltrasporti Messina, Carmelo Garufi e Michele Barresi: «Non crediamo di certo che il provvedimento preso dal Presidente sia volto a gettare discredito o sospetti di presunte “parentopoli” che purtroppo inevitabilmente l’eco mediatico genera ma piuttosto è un segnale di cautela ed evidente discontinuità e trasparenza rispetto al passato. Vogliamo sottolineare che i sindacati, già nel novembre dello scorso anno, avevano chiesto con nota ufficiale al Cas la revoca di tali bandi in quanto, a giudizio dei sindacati, gli stessi prevedevano assunzioni di qualifiche professionali inesistenti nel contratto nazionale applicato ai dipendenti del Consorzio Autostrade Siciliane, nota a cui il Cas fece seguire una prima sospensione delle prove scritte per poi riprendere le selezioni».
«Si faccia tutto nella massima trasparenza – proseguono Garufi e Barresi – ma senza criminalizzare con troppa facilità un Ente e i suoi dipendenti, nel quale ribadiamo la pianta organica ad oggi esistente è fortemente carente e occorre concordare il nuovo fabbisogno di personale. In questi giorni abbiamo ritenuto tuttavia poco comprensibili alcune scelte di codesto consorzio in merito al rinnovo del distacco da altri enti di alcuni dipendenti le cui qualifiche potrebbero essere ricoperte da professionalità interne mentre questo inspiegabilmente non è avvenuto per il ruolo di ufficio stampa che invece ci risulta si voglia esternalizzare con il reperimento di agenzie di comunicazione in discrasia con quanto disposto dalla legge 150 del 7.6.2000».
«Riteniamo pertanto – concludono i segretari di Filt Cgil e Uiltrasporti Messina – che il cambio di passo che il nuovo presidente del Cas ha evidentemente posto come priorità nella gestione dell’ente debba partire da un confronto sul piano industriale, sul fabbisogno organico e dal contratto integrativo dei dipendenti».
(188)