Cavallo di battaglia della campagna elettorale di Cateno De Luca alle elezioni del 2018, il baratto amministrativo – che consente ai cittadini in difficoltà economica di pagare i tributi locali svolgendo lavori socialmente utili – aveva fatto una timida apparizione in Consiglio Comunale attraverso una delibera presentata dalla Giunta, poi ritirata con l’obiettivo di redigere un nuovo testo. Testo che però non è mai arrivato. Oggi, a pochi giorni dalle effettive dimissioni del Primo Cittadino, c’è chi gli chiede di riprendere l’iniziativa e consegnare alla città questo strumento.
Si tratta del consigliere della III Municipalità, Alessandro Cacciotto, e del consigliere comunale, Libero Gioveni (FdI), che tornano di nuovo sull’argomento con l’obiettivo di fornire ai cittadini in difficoltà economica un modo diverso di pagare le tasse locali. Il baratto amministrativo, ricordano, è stato introdotto nel Bel Paese con il decreto Sblocca Italia del 2014 ed è stato pian piano adottato da diversi comuni, tra cui – recentemente – quello di Lecce.
Come funziona? I cittadini in difficoltà economica che, per questa ragione, non riescano a far fronte al pagamento dei tributi locali, possono offrirsi di svolgere lavori utili per la collettività, come la pulizia delle strade, la manutenzione del verde, la riqualificazione di aree e immobili non utilizzati, per assolvere all’adempimento.
«Quando ormai mancano pochi giorni affinché le dimissioni del sig. Sindaco acquisiscano efficacia definitiva – scrivono i due consiglieri –, sarebbe un fatto certamente positivo consegnare alla città il baratto amministrativo, soprattutto in un periodo così veramente difficile anche dal punto di vista economico». Tra le deleghe assessoriali, ricordiamo, il sindaco di Messina ha istituito anche quella al baratto amministrativo, affidata all’assessore alla Protezione Civile Massimiliano Minutoli, ma mai effettivamente messa in pratica in mancanza di un apposito regolamento.
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