Cnr: pronto un Istituto all’avanguardia per i bambini autistici

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Il sindaco, Renato Accorinti, ed il responsabile scientifico dell’Unità di Ricerca ISASI-CNR di Messina, Giovanni Pioggia, hanno presentato stamani ai giornalisti a Palazzo Zanca l’Unità di Ricerca ISASI-CNR, che sarà inaugurata lunedì 30, alle ore 11, nei locali dell’ex Istituto Marino di Mortelle. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, Antonio Artemisia, esperto di management sanitario; Liliana Ruta, responsabile della ricerca clinica di neuropsichiatra infantile di ISASI-CNR;  Virginia Cigala, neuropsichiatra infantile; Flavia Marino, psicologa; e Luca Donato, presidente dell’associazione di famiglie “La linea Curva -Persone” ed “Autismo”. Il progetto, che è stato sviluppato dai ricercatori del CNR, Istituto di Scienze Applicate e Sistemi Intelligenti (ISASI) di Messina, sarà applicato per la prima volta grazie alla disponibilità dell’Amministrazione comunale, che ha assegnando al CNR i locali dell’ex Istituto Marino. Si tratta dell’innovativo metodo terapeutico SMART-ME (Social-based Method for Adaptive Rehabilitation Treatment), ideato a Messina, e studiato per il trattamento e la riabilitazione dei bambini di età compresa tra i 4 e i 10 anni con disturbi dello spettro autistico, attraverso anche il coinvolgimento attivo dei genitori sia nella fase di valutazione sia nella fase del trattamento.

“Con l’apertura di questo nuovo centro in una sede comunale –  ha detto Accorinti – intendiamo anche noi come Amministrazione essere vicini ed offrire una possibilità di cura ed inclusione sociale ai bambini ed agli adolescenti affetti da autismo.  Attraverso un servizio di ricerca e trasferimento tecnologico delle metodologie questa Unità si candida a svolgere un ruolo chiave per il nostro territorio, consentendo l’implementazione di modelli innovativi di abilitazione per i soggetti autistici ed alle loro famiglie. Il Centro sarà uno strumento che consentirà di creare nella nostra città – ha concluso il Sindaco – un Polo di eccellenza per tutto il meridione dove già opera la A.O.U. Policlinico “G. Martino” che con l’U.O.C. di Neuropsichiatria Infantile costituisce un Centro di riferimento regionale per i disturbi dello spettro autistico”. Si tratta quindi di un percorso di prosecuzione longitudinale del progetto “Prima Pietra”, che dal 2012 ha visto lavorare insieme il CNR ed il Policlinico, integrando la ricerca scientifica e l’erogazione di un servizio di assistenza e riabilitazione, attraverso l’applicazione dell’innovativo modello americano ESDM, dedicato ai piccoli dai 18 ai 36 mesi, quale unica struttura italiana a Messina, insieme allo “Stella Maris” di Pisa.

L’innovativo metodo SMART-ME, studiato per la successiva fascia d’età tra i 4 e i 10 anni, si articolerà all’interno di una prospettiva che pone al centro dell’intervento il bambino, la famiglia e la scuola, con programmi di apprendimento implementati in tutti i contesti di vita del bambino secondo un modello di abilitazione adattativo ed ecorelazionale. Le terapie sperimentali saranno somministrate da figure specializzate (neuropsichiatri infantili, psicologi e terapisti della riabilitazione) in maniera gratuita. SMART-ME è in grado di riprodurre il più fedelmente possibile le relazioni interne all’ecosistema familiare, evitando le esperienze ansiogene ed emotivamente frustranti, che sono tipiche degli ambienti ospedalieri, attraverso la creazione di specifici HomeLab. L’HomeLab è costituito da strutture che simulano l’ambiente domestico e che sono in grado di accogliere la famiglia per il tempo necessario all’individuazione precoce dei segni comportamentali e fisiologici dell’autismo, di potenziare la formazione dei genitori come co-terapisti (parent coaching) e di favorire l’approccio abilitativo in maniera ”sostenibile” per il bambino e la sua famiglia. Il modello di ricerca da sperimentare, infatti, integra i “naturali” processi di sviluppo del bambino, promuovendo lo sviluppo affettivo ed emotivo dell’intero nucleo familiare. Successivamente l’intervento svolto dai genitori a casa sarà supervisionato periodicamente dai ricercatori esperti, utilizzando anche sistemi di tele-abilitazione, al fine di monitorare i progressi del bambino e la compliance dei genitori e ridefinire gli obiettivi dell’intervento. Nel corso di questa fase di trattamento a domicilio verranno compiuti tutti i passi necessari nella scuola e nei servizi territoriali per una presa in carico comprensiva ed allargata. In questo modo potranno anche essere monitorati i tempi necessari per l’organizzazione di ulteriori interventi e le criticità nella loro attuazione.

Un ulteriore importante elemento di innovazione è l’introduzione di social robots nell’ambiente HomeLab e l’utilizzo di attività di motivazione ed inclusione sociale. Questo nuovo modello si distacca completamente dalla riabilitazione “as usual” e protesica, in cui il bambino esegue programmi riabilitativi spesso non individualizzati, fuori dal proprio ambiente e con una separazione dai caregivers, che non favorisce processi di generalizzazione dei cambiamenti. SMART ME intende “costruire un’intesa” tra genitori e  terapisti, intesa che verrà successivamente “generalizzata” a casa e negli ambienti naturali del bambino.

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