Ci penseranno gli scout del gruppo Agesci Messina 2, i volontari della Legambiente dei Peloritani e i ragazzi dell’associazione Ortogheter a ripulire le aiuole colme di rifiuti che si trovano vicino la Cittadella Sanitaria “Mandalari”. L’iniziativa si svolgerà oggi pomeriggio alle 15,30.
“E’ la solita storia, di una città che fatica a diventare civile e che ama piangersi addosso e pensare che ci colpa qualcun altro. Noi vorremmo invertire la tendenza e come altre lodevoli esperienze di gruppi di cittadini ed associazioni diventare noi stessi il cambiamento che vorremmo vedere negli altri. E quindi attraverso l’utilizzazione coordinata ed integrata delle risorse già disponibili, nel rispetto degli obiettivi e delle funzioni istituzionali dei diversi servizi coinvolti, e tramite un più ampio coinvolgimento di volontari cercheremo di restituire la bellezza ad un luogo che, prima ancora che ai sistemi di cura, appartiene all’uomo e al suo territorio”.
“L’idea progettuale nasce nel Centro Diurno Camelot, nell’ambito della tradizionale attenzione all’ambiente di vita e di lavoro, che rappresenta una delle direttive valoriali dell’operatività del Servizio, e mediante una serie di incontri preliminari con il il Clan “Soleluna” gruppo Scout Messina 2 della Chiesa di San Francesco, che è venuta al Centro Camelot per realizzare una intervista conoscitiva sulle risorse disponibili nel territorio, spesso non sufficientemente conosciute dalla comunità, e con gli operatori di tutte le strutture della Cittadella che si sono mostrati disponibili, si è pensato di fare sistema ,ed avere un obiettivo condiviso da realizzare: migliorare l’accoglienza e l’orientamento degli utenti-cittadini ,riqualificando al contempo gli spazi esterni e i viali della Cittadella Mandalari. In questa ottica, Il Centro Diurno Camelot, che ha da sempre ritenuto che “riabilitare”, nella sua accezione più profonda, ha il significato di ridare onore e dignità , attraverso il recupero di una ormai smarrita dimensione etica ed estetica, vuole attivare un processo virtuoso che coinvolga e responsabilizzi tutti, estendendosi se necessario anche ad altri soggetti della società civile, al fine di favorire lo sviluppo del senso di appartenenza, di cittadinanza attiva e di responsabilità comunitaria verso la res publica”.
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