Il Sottosegretario all’Economia, Alessio Villarosa, ha annunciato la soluzione trovata dal Ministero per salvare la Città Metropolitana di Messina dal fallimento. Si tratta di un decreto che consentirebbe alle ex province siciliane di far fronte alle difficoltà finanziare, calmando i dubbi dei dipendenti che fino allo scorso 23 febbraio sono stati in ferie forzate.
Il fallimento della Città Metropolitana di Messina era stata annunciato lo scorso 11 febbraio dal sindaco Cateno De Luca quando ha deciso di serrare i cancelli di Palazzo dei Leoni e mandare i dipendenti in ferie. A motivare la presa di posizione del Primo Cittadino sarebbe, appunto, la situazione economica critica dell’ente dovuta, secondo De Luca, al “prelievo forzoso dello Stato”.
Da allora si sono tenuti diversi incontri sia con i 700 dipendenti che hanno rischiato di perdere il lavoro, che con gli uffici della Ragioneria Generale dello Stato e il Ministero dell’Economia per cercare di fare il punto della situazione e trovare una soluzione definitiva ai problemi economici dell’Ente.
«Sono state approfondite tutte le possibili ipotesi di soluzione – racconta il Sottosegretario Villarosa – per le problematiche che affliggono le ex province siciliane e si è riscontrata la fattiva disponibilità a predisporre una serie di misure di carattere normativo per consentire agli enti in difficoltà finanziaria di chiudere i bilanci utilizzando, in deroga alla normativa vigente, gli avanzi e in tal modo poter utilizzare gli stanziamenti in conto capitale di provenienza ed entità certe. Tale proposta normativa verrà veicolata in un apposito provvedimento d’urgenza».
Nel corso dell’ultimo incontro con il Ministero è emersa anche un’ulteriore ipotesi, ossia la possibilità di avviare un’intesa con la Regione «in sede di Conferenza Unificata che consentirebbe alle ex Province di fare affidamento su risorse che verrebbero sbloccate per far fronte alle prime necessità di carattere finanziario, un’iniziativa che permetterebbe di dare dunque maggiori risposte alle necessità del territorio».
(411)