Chiusura Baby Park di Messina, Alessandro Cacciotto: «La fine di una storia»

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La notizia della chiusura del Baby Park di Messina è rimbalzata sui social, durante il weekend, da un profilo all’altro. Noi abbiamo provato a contattare Eugenio Vanfiori (in foto) – la famiglia Vanfiori ha fondato il Baby Park alla fine degli anni ’60 – che ci ha solamente detto «per il momento non hanno riconfermato la concessione».

Adesso a intervenire sulla paventata chiusura del Baby Park è Alessandro Cacciotto, consigliere della Terza Municipalità di Messina. «La chiusura del Baby Park – scrive il consigliere in quota Fratelli d’Italia – segna inevitabilmente la fine di una storia che ha attraversato diverse generazioni. Un luogo “sacro” per i bambini, una tappa obbligata per tanti genitori. Un luogo di poesia che chiude i battenti e che inevitabilmente trascinerà con sé ricordi ma anche delle esigenze. I ricordi di un luogo magico, le esigenze di individuare e realizzare spazi pubblici per i bambini».

Pochi spazi per i bambini

Per Cacciotto la questione del Baby Park diventa un motivo per parlare dei pochi spazi di Messina dedicati ai più piccoli. «È del tutto evidente, – continua la nota – al di là del baby park che da diversi anni purtroppo aveva già subito un ridimensionamento, che tanti genitori non sanno dove portare i propri figli a giocare, a trascorrere momenti ludici. Mancano infatti in città spazi gioco per bambini e quelli esistenti sono del tutto insufficienti.

Sarebbe soprattutto importante, limitandomi al territorio di mia competenza, terza municipalità, implementare nelle piazze i giochi per bambini e realizzare piazze e spazi gioco. L’auspicio che, la chiusura del baby park, segni l’inizio di una maggiore attenzione da parte dell’amministrazione verso gli spazi e luoghi ludici per bambini, assai spesso costretti a recarsi anche in comuni limitrofi per trascorrere dei momenti di spensieratezza».

Il Baby Park Vanfiori

Nel 2019, avevamo raccontato del Baby Park attraverso la voce di Eugenio Vanfiori, erede della famiglia di giostrai che nel 1968 aveva bonificato l’area chiamata “capo monezza”, piantando 500 alberi. Dando vita al primo Baby Park in Sicilia e il terzo in Italia.  «Il Baby Park è un posto che ha contribuito alla storia di questa città. Il Baby Park – ci aveva detto Eugenio – ha un fascino tutto suo. Quando sali su una giostra a cavallo ti diverti un sacco perché lavori con la fantasia e puoi andarci anche se sei adulto. Anche se spesso si spende più tempo a ripulire il contesto, che pensare al vero divertimento. Mi piacerebbe davvero poter organizzare qualcosa in più, ma spesso l’inciviltà del messinese – dalle coppiette a quelli che scaricano materiali di risulta nel parcheggio adiacente al nostro ingresso – ti costringono a combattere per qualcosa che dovrebbe essere tutelato dall’Amministrazione».

(1920)

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