Foto di Paolo Romeo alla serata di presentazione del suo progetto sull'integrazione

Lo chef Paolo Romeo da Genova torna a Messina per insegnare a cucinare ai giovani migranti

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Andare via non significa dimenticare le proprie origini e la propria terra. Lo sa bene Paolo Romeo, chef messinese vincitore dell’ultimo Cous Cous Festival di San Vito lo Capo, che ha voluto avviare un progetto per la sua Messina.

Si, perché la città dello Stretto è anche sua, nonostante viva e lavori a più di 1000 km di distanza.

Lo chef, insieme ai titolari del ristorante Cara & Putia di Messina e Arb, Eimì, Fondazione Comunità, sta per avviare un progetto di integrazione dedicato ai minori migranti, ambizioso per la realtà messinese ma altrettanto significativo. L’obiettivo è unire le sponde del Mediterraneo attraverso il piatto più cucinato da tutte le popolazioni che vivono sulle coste del nostro mare: il cous cous.

paolo romeo«Abbiamo chiesto ai ragazzi coinvolti di richiamare alla loro mente le ricette del piatto usate nelle loro terre d’origine, per poterle ricreare come “piatti della memoria” ma anche come elemento di unione tra nazionalità che spesso sono in guerra tra loro».

Così gli ideatori del progetto hanno sottolineato l’importanza di creare una nuova casa per i ragazzi che sono stati costretti a scappare dal proprio paese natale, ma non per questo l’hanno dimenticato. Basta, infatti, un profumo per rievocare ricordi della propria terra.

«Nel mio ristorante di Genova, Shalai Siciliano Contemporaneo – ha affermato lo chef Paolo Romeo in un’intervista riservata a Normanno – ho portato le ricette di casa mia, rivisitandole in piatti gourmet. Vivere lontano da Messina non è semplice come si vuole pensare. Andiamo tutti via, ma quando siamo fuori e magari riusciamo ad avere il successo che cerchiamo sentiamo comunque che ci manca qualcosa. Io torno spesso e cerco di incoraggiare i giovani a restare e migliorare la propria città, perché il cambiamento è possibile e deve partire da loro».

Trovare un posto migliore, è questo l’elemento che accomuna Paolo con i ragazzi coinvolti nel suo progetto: «Trovare il successo a Messina è difficile, per questo sono andato via e per anni ho girato il mondo ma ho sempre sentito il bisogno di tornare a casa. Qui è cominciato tutto durante un ricevimento nuziale a cui ero stato invitato con la mia famiglia quando avevo 12 anni. A un certo punto è uscito il cuoco con il suo cappello e sono rimasto tutta la sera a guardarlo cucinare. Quando ho finito le medie mi sono iscritto alla scuola alberghiera di Giardini Naxos, dove ho studiato con Giovanni Cannavò e da qual momento è stato un crescendo».

Tanta fatica e grandi ambizioni hanno dato i risultati sperati, Paolo Romeo ha vinto l’ultimo Cous Cous Festival e questo nuovo contatto con la sua Sicilia lo ha spinto a dedicare parte del suo tempo a creare qualcosa di significativo proprio a Messina. Così tra un piatto e l’altro si trova di nuovo nella sua terra per una nuova, grande sfida.

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