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C’era una volta Messina: la Cripta del Duomo tra storia e possibilità

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La Cripta del Duomo aperta al pubblico, una missione impossibile?

cripta del duomo di messina
Foto © dott. Saro Armone

Per diverso tempo, nel ‘900, quando la Cripta del Duomo di Messina era ancora aperta al pubblico, al suo interno venivano realizzati eventi e concerti, il cui valore non poteva che essere arricchito dalla location suggestiva.

A raccontarlo è il professor Riccobono: «Negli anni ’60 la Cripta diviene sede dell’Associazione Amici dell’Arte Sacra, presieduta in quegli anni dall’onorevole Oscar Andò (ex sindaco di Messina). Proprio qui l’associazione organizzava cicli di concerti eseguiti dal compianto maestro Alessandro Gasperini, che per decenni fu anche organista del Duomo. La cripta era perfettamente agibile con accesso dall’ingresso di via San Giacomo e al suo interno si facevano manifestazioni culturali».

Sebbene oggi l’ipotesi di poter realizzare eventi all’interno della Cripta appaia ben lontana, Franz Riccobono lancia una proposta per la sua riapertura: «Essendo la struttura servita da due accessi, uno su via San Giacomo e uno su piazza Immacolata di Marmo, nelle more di ulteriori restauri, si potrebbe rendere fruibile, ancorché parzialmente, l’importante struttura creando un passaggio protetto tra l’uno e l’altro ingresso».

«In tal modo – spiega – si consentirebbe di visionare questo straordinario spazio di grande suggestione ed importanza, che, si ricorda, è il complesso monumentale più antico dell’intera città conservato, come si soleva dire, “dov’era com’era”. La parte più antica ed integralmente conservatasi della nostra Cattedrale, infatti, fu inaugurata nel 1197. È quindi facile dedurre che, al momento della costruzione della cattedrale normanna, la primigenia Chiesa paleocristiana corrispondente all’attuale cosiddetta Cripta venne inclusa e gelosamente conservata proprio per il riferimento al periodo della prima cristianità a Messina ed il Sicilia».

Una riapertura e valorizzazione della Cripta del Duomo appare oggi fondamentale anche da un punto di vista turistico: «Il nostro monumento si trova logisticamente a pochi metri dalle banchine dove attraccano le navi da Crociera. Con costi minimi può essere reso fruibile nel giro di poche settimane, ciò che manca è la buona volontà e non certo l’impegno finanziario».

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