Dalla ricostruzione all’età contemporanea
E ancora nel “secolo breve”, il ‘900, il Porto di Messina sarà protagonista, nel bene e nel male, degli eventi che maggiormente hanno inciso sulle sorti della città dello Stretto.
«Il terremoto del 1908 – racconta Riccobono – ribadirà l’importanza e il ruolo strategico del Porto che, nell’immediatezza, diverrà il quartier generale di quanti giunsero da tutto il mondo in soccorso della “città martire”. A fronte di un abitato distrutto dalle scosse sismiche, nelle acque del Porto si concentrò il centro direzionale che provvide, per quanto possibile, alla prosecuzione della vita in città.
Con fatica, nella ricostruzione il Porto ebbe un ruolo importantissimo, tant’è che si provvide all’innalzamento della quota delle banchine che da circa 50 centimetri dalla superficie del mare furono innalzate a circa due metri e mezzo, così com’è attualmente. Ahimè, proprio a motivo del suo ruolo strategico, nella seconda guerra mondiale il Porto di Messina verrà sistematicamente smantellato e reso inservibile dai martellanti bombardamenti anglo-americani che videro un particolare accanimento a partire dalla primavera del 1943 fino alla conquista dell’Isola e all’ingresso delle truppe angloamericane in Sicilia il 17 agosto 1943».
(Foto dell’archivio di Franz Riccobono e Giangabriele Fiorentino)
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