Il presidente e l’amministratore delegato di Caronte&Tourist Antonino Repaci e Calogero Fimiani tornano in libertà per «affievolimento delle esigenze cautelari». I due, ai vertici della società che si occupa del servizio traghetti nello Stretto di Messina, erano stati arrestati e sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari lo scorso 18 dicembre 2019 nell’ambito dell’operazione “Cenide”.
Nelle scorse ore il Gip Valentina Fabiani ha accolto la richiesta dei legali di Repaci e Fimiani e trasformato la misura degli arresti domiciliari in divieto di dimora nel comune di Reggio Calabria.
L’arresto era avvenuto nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria con l’accusa, a vario titolo, di corruzione, turbativa d’asta, falso in atto pubblico, truffa aggravata e peculato. Sotto accusa, all’epoca, 11 persone tra cui anche il sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari, anche lui tornato in libertà lo scorso 10 gennaio 2020.
Secondo l’accusa, la società Caronte&Tourist avrebbe condizionato le decisioni del Comune di Villa San Giovanni, ottenendo di poter avviare i lavori per la realizzazione di una nuova biglietteria con l’utilizzo di un terreno, di proprietà dell’Anas, che non era ancora nella disponibilità dell’Ente.
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