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CAS. Sit-in di protesta dell’ORSA: «Tattica dilatoria sulle assunzioni»

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3' min di lettura

sciopero-cas-cub-8-620x350Assunzioni ferme e abuso degli straordinari.

Queste le ragioni principali del sit-in di protesta che si terrà domani, martedì 27 febbraio, presso la sede del CAS (Consorzio Autostrade Siciliane) a Messina e vedrà coinvolta una rappresentanza di lavoratori aderenti all’ORSA (Organizzazione Sindacati Autonomi e di Base) e al Comitato Precari Regionale Coordinamento Agenti Tecnici Esattori, che chiederà di essere ricevuta dalla presidenza.

«Nonostante le promesse e gli accordi intrapresi con le Organizzazioni Sindacali nella sede dell’Ispettorato del Lavoro di Messina – dichiara l’ORSA – continua la tattica dilatoria del CAS che di fatto esclude il personale ex trimestrale, Agenti Tecnici Esattori indispensabili per l’organizzazione del lavoro, a suo tempo inseriti in una graduatoria per assunzioni stagionali e part-time».

Secondo il sindacato: «Un sistema di propaganda utile al potere politico e clientelare ha permesso l’emarginazione di lavoratori senza alcuna tutela, ha strumentalmente declamato l’esubero del personale in esazione, quando la stessa amministrazione del CAS ne certifica invece la grave e annosa carenza (estratto di deliberazione Consiglio Direttivo  23 novembre 2016 n.17/CD posti vacanti in organico )». Sistema che, per sopperire alle gravi carenze di organico, secondo l’ORSA: «Ha permesso l’uso e l’abuso del ricorso al lavoro straordinario, già più volte sanzionato dall’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Messina». Al riguardo, il sindacato ricorda la multa di otto milioni di euro del 2010 e quella più recente di oltre un milione del 2016.

«I lavoratori esclusi hanno fatto rilevanti passi indietro pur di lavorare ed essere reinseriti nel circuito produttivo – si legge nella nota di proclamazione del sit-in – fino ad accettare l’assunzione occasionale attraverso agenzia interinale, ormai in uso anche nelle aziende pubbliche che, per non creare rapporti di lavoro diretti, innescano gabbie salariali, rimpinguano le casse di agenzie private con soldi pubblici e comprimono diritti che dovrebbero essere uguali per tutti».

«Dopo una prima tranche di assunzioni con il sistema del lavoro somministrato attraverso l’agenzia privata, effettuati alla fine del 2017 – continua il sindacato – il CAS ha bloccato le chiamate venendo meno agli accordi intrapresi all’Ispettorato del Lavoro, dopo aver dichiarato espressamente di avere a disposizione le somme per far ruotare nel circuito produttivo i circa 180 lavoratori rimasti senza alcuna forma di reddito».

Il risultato di queste scelte, secondo quanto dichiarato dall’ORSA, è che: «I dipendenti di ruolo, nella peggiore delle ipotesi, vedono raddoppiare i propri salari con lo straordinario, mentre chi ha rinunciato a tutto con la speranza di un rapporto di lavoro dignitoso è rimasto disoccupato».

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