Ieri in Commissione Bilancio Cateno De Luca si è scusato con i cittadini di Messina che negli ultimi giorni si sono visti recapitare a casa le ormai famigerate cartelle pazze IMU. La causa dei tanti errori, ha spiegato, risiederebbe nella banca dati ereditata dalle amministrazioni precedenti.
«Formuliamo le nostre scuse ai contribuenti – ha poi commentato il Primo Cittadino sulla propria pagina Facebook – per le cosiddette cartelle pazze IMU ma abbiamo ereditato una banca dati che fa schifo».
Ad essere coinvolti nella vicenda sono stati circa 23 mila cittadini, che, a causa di un errore, si sarebbero trovati a dover fare ore di fila agli uffici del Comune di Messina per non essere costretti a pagare tasse che in realtà avevano già pagato. Situazione, questa, che aveva generato un certo malcontento, tanto che si era arrivati a prospettare una causa collettiva.
Ma dalle parole del Sindaco, gli accertamenti effettuati nelle ultime settimane avrebbero messo in luce altri problemi: «È emerso – ha spiegato infatti Cateno De Luca – un danno erariale di oltre 5 milioni di euro annui per gli anni pregressi a causa della mancata notifica degli avvisi di accertamento IMU TARI a circa 28 mila contribuenti, presuntivamente evasori (tranne un 20% che si trovano nella blacklist a causa di errori della banca dati)».
Da maggio in poi, ha comunicato infine il Primo Cittadino, saranno notificati gli anni 2014 e 2015, previa bonifica della banca dati. «Intanto – ha concluso – abbiamo già recuperato circa 500 mila euro in un mese per mancato versamento dell’anno di imposta 2013. Pagato tutti per pagare meno!».
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