Assoluzione dal reato ascritto “perché il fatto non sussiste”. La Seconda Sezione Penale della Corte di Appello di Reggio Calabria si è così pronunciata sulla vicenda che aveva coinvolto tra gli altri gli Amministratori dell’epoca della Caronte & Tourist S.p.A., Vincenzo Franza e Antonino Repaci, imputati del reato di “utilizzo di fatture per operazioni inesistenti”. L’accusa era quella di aver contabilizzato delle fatture aventi a oggetto attività di consulenza e assistenza legale, emesse dall’on. Francantonio Genovese, già parlamentare e Sindaco di Messina, nei confronti della Società.
«Dopo lunghissimi mesi di trepidante ma sempre fiduciosa attesa accogliamo oggi con grande soddisfazione questa sentenza che rende onore alla verità prima di tutto il resto. Sono stati e sono anni pesanti, ma oggi non possiamo che ribadire e riconfermare la nostra fiducia nella Magistratura che è anche fiducia nel Diritto» – ha commentato l’ing. Vincenzo Franza.
I primi gradi del giudizio di merito – celebrato con le forme del rito abbreviato – si erano conclusi con sentenza di condanna da parte sia del GUP del Tribunale sia della Corte d’Appello di Messina.
Gli avvocati Giorgio Perroni e Alberto Gullino avevano però invocato e ottenuto l’annullamento della “doppia conforme” da parte della Corte di Cassazione che – convenendo sull’esistenza di vizi di legittimità della pronuncia della Corte d’Appello di Messina – aveva dunque disposto che venisse celebrato il giudizio di rinvio dinanzi alla Corte d’Appello di Reggio Calabria.
Quest’ultima – su conforme richiesta delle parti, nel senso che la stessa Pubblica Accusa aveva espresso parere in tal senso – ha infine emesso sentenza di assoluzione con formula piena, riconoscendo l’infondatezza dell’ipotesi accusatoria e la solidità della tesi difensiva, confermando così la correttezza dell’operato degli Amministratori della Caronte & Tourist.
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