Enzo Trimarchi potrebbe vedersi revocato in giornata il mandato di assessore alla Cultura di Messina. Questo l’effetto boomerang generato da un commento infelice e inappropriato condiviso sui social dall’assessore su Carola Rackete.
Immediata la reazione del sindaco De Luca: «Non adoro i pregiudizi, pronto l’atto di revoca». Ma sembra che l’ultima parola spetterà all’Arcigay di Messina.
La denuncia di Antonio Saitta
A denunciare l’accaduto, anche in questo caso sui social, è stato Antonio Saitta, ex vicesindaco di Messina e candidato sindaco per il centrosinistra alle ultime elezioni amministrative.
Così commenta l’accaduto Saitta: «Ecco quali concetti esprime l’assessore alla pubblica istruzione e alla cultura di Messina. Da notare, oltre all’uso della lingua italiana, che si tratta di un Preside, ossia di un “educatore” delle nuove generazioni chiamato, tra l’altro, a vigilare sull’attività dei docenti.
Per la cronaca, la discussione era a proposito di Carola, ma questo poco importa».
M5S chiede le dimissioni di Enzo Trimarchi
Sulla vicenda si è espresso Andrea Argento, capogruppo M5S in consiglio comunale: «A nome di tutto il mio gruppo consiliare chiedo le dimissioni immediate dell’assessore Enzo Trimarchi. È letteralmente vergognoso che l’assessore alla Cultura e alla pubblica istruzione del Comune di Messina screditi l’immagine della città intera con affermazioni che è davvero difficile commentare senza provare un profondo senso di imbarazzo».
Comportamento che, secondo lo stesso Argento, sarebbe stato dimostrato anche in passato: «Già nel corso della campagna elettorale per le amministrative (Trimarchi, ndr) si era distinto per il tono offensivo dei suoi interventi sui social, oltre ad aver manifestato nel corso del primo anno di mandato la sua totale inadeguatezza a rappresentare un ruolo nevralgico per lo sviluppo culturale ed educativo di Messina».
La reazione di Cateno De Luca al commento di Enzo Trimarchi
Non ha tardato ad arrivare la risposta del sindaco di Messina, Cateno De Luca, che si è immediatamente scusato con la locale comunità LGBT ed ha espresso rammarico per quanto accaduto: «Non adoro i pregiudizi, né gli atteggiamenti discriminatori in merito all’infelice esternazione del mio assessore alla cultura, Enzo Trimarchi, che ieri si è fatto trascinare in dei commenti non edificanti nei confronti della comunità gay. Esprimo il mio disappunto e formulo le mie scuse alla comunità gay e trans e all’amico Rosario Duca».
Ma De Luca sembra non voglia limitarsi alle scuse ed ha pronto l’atto di revoca del mandato per l’attuale assessore alla Cultura, l’ultima parola spetterà al presidente dell’Arcigay di Messina: «Ho già detto all’assessore Trimarchi di telefonare a Rosario per scusarsi. Se le scuse saranno accolte allora io non procederò all’atto di revoca che ho già pronto sulla mia scrivania.
Diversamente, sarò costretto a revocare mio malgrado la delega di assessore Trimarchi.
Mi dispiace per questa caduta di stile. Io sicuramente non sono un esempio in questo, però non ho mai messo in discussione quelle che sono i valori, i principi e il rispetto. Noi che siamo uomini delle istituzioni non possiamo essere il cattivo esempio del pregiudizio e delle discriminazioni.
A tutto questo non ci sto ed ecco perché se le scuse non saranno accolte, in giornata sarà revocato dal ruolo di assessore. Rinnovo ancora le mie scuse».
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La battuta non è infelice, è lesiva della dignità umana nella misura in cui, soprattutto da chi rappresenta la cultura e l’istruzione in città, viene utilizzata alla stregua di insulto.
Aveva ragione Umberto Eco “i social network danno voce a degli imbecilli che prima parlavano solo al bar”. E poi mi fa sorridere vedere una ragazza che comanda una nave per i mari insultata da persone che passano gran parte della giornata dietro lo schermo di un cellulare.