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Blitz al cimitero di Messina. De Luca: «Stiamo sradicando questo malaffare»

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Secondo Cateno De Luca qualcosa non quadra nella gestione del Cimitero Monumentale di Messina: il suo blitz mattutino negli uffici del Dipartimento di competenza avrebbe portato alla scoperta di pratiche da lui definite “lobbistiche” che andrebbero avanti da anni.

Era il primo punto del programma odierno del Primo Cittadino: blitz, ore 8.00. Ma l’oggetto è stato svelato solo qualche minuto fa: «Stamattina ci siamo occupati della gestione dei cimiteri – ha dichiarato De Luca in un video condiviso sui social. Sono ancora qui al Gran Camposanto, sono stato nel dipartimento e ho avuto la conferma di quello che abbiamo riscontrato in altri pezzi della gestione del denaro pubblico: monopoli vecchi addirittura di mezzo secolo. Faccio l’esempio: pare che tutte le luci votive o quelle perpetue siano gestite dalle stesse imprese da oltre 50 anni. Non so se esistono le gare, se non esistono, se gli incarichi si tramandano per diritto ereditario».

«Però – prosegue – il Comune di Messina per questo servizio incassa un canone di circa 50 mila euro l’anno. Tenete conto che il Comune di Fiumedinisi, di 1000 abitanti, incassa di canone circa 10 mila euro l’anno. Se considerate che Messina quanto ad abitanti lo supera di 25o volte, non so quanto dovrebbe incassare Palazzo Zanca di canone. 1 milione di euro l’anno, 1 milione e mezzo? È strano che continui a incassare 50 mila euro. Forse non c’è neanche un piano di tariffe approvato normalmente dalla giunta, e quindi pare che quanto paga chi paga e perché lo stabiliscono queste imprese».

Parole dure, con cui il sindaco stigmatizza l’attuale gestione e annuncia approfondimenti: «Andremo avanti con gli accertamenti, ma questo è il tema di come si sono mangiati Messina. Andiamo al dunque. Lo stesso l’abbiamo visto per la gestione degli impianti sportivi, il Comune spendeva circa 2 milioni di euro l’anno e incassava 20 mila euro l’anno».

«Ma chi doveva vigilare in questi anni – ha puntato il dito De Luca – come mai non ha vigilato? Perché, come si dice in gergo “chi tocca il cimitero muore”? Abbiamo fatto la radiografia alla città con la relazione di inizio mandato, ora stiamo avviando gli antidoti. Ho fatto questa piccola visita, e non a caso. Il direttore generale, la dottoressa Carrubba ha avuto già l’incarico di entrare a gamba tesa in questo Dipartimento per cercare di capire se ci sono anche “fate morgane” che gironzolano per queste stanze».

«Andiamo avanti – ha concluso – queste sono le azioni strutturali che vanno fatte. Tutto il resto è consequenziale. Quando si parla di gestioni lobbistiche ci si riferisce a questo. La città è stata gestita con una visione lobbistica. Ognuno se n’è mangiato un pezzo. Stiamo sradicando questo malaffare».

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