ATM. L’Amministrazione comunale e i vertici dell’Azienda Trasporti di Messina rispondono alle dure critiche sollevate ieri da Capitale Messina in merito al bilancio 2016 della partecipata.
«In questo periodo di campagna elettorale – dichiarano l’assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola, il presidente di ATM Giovanni Foti, il direttore generale di ATM Daniele De Almagro – alcuni mistificatori cercano con analisi distorte e affrettate di mettere in cattiva luce a fini elettorali i risultati, straordinari agli occhi di tutti (cittadini ed esperti del settore), di ATM e di questa Amministrazione sul trasporto pubblico messinese».
L’associazione politica ha esaminato, attraverso un’analisi curata da Paolo Bitto e Gianfranco Salmeri, i dati del bilancio presentato lo scorso marzo, sottolineandone quelle che secondo loro sarebbero le criticità interne all’Azienda. Sotto accusa, tra le altre cose, l’utile di esercizio dichiarato per l’anno 2016 e il costo del personale.
Preannunciando una risposta più articolata e approfondita, l’Amministrazione anticipa alcune considerazioni generali: «Il cambiamento in positivo del servizio – chiarisce – è avvenuto in presenza di una progressiva diminuzione negli anni del contributo comunale, non compensato dai contributi attesi per legge dalla Regione, con la quale è stata pertanto intrapresa una causa legale per 13 milioni di euro».
«Ciononostante – si legge nella nota di risposta all’analisi presentata da Capitale Messina – con una attenta operazione, da parte del nuovo management, di efficientamento e innovazione dell’organizzazione aziendale su costi e sprechi delle passate gestioni, e attraverso l’incremento dei ricavi ottenuto tramite la lotta all’evasione, i bilanci di ATM sono da 4 anni in attivo, e se la Regione avesse dato il contributo corretto lo sarebbero ancor più».
«A fronte di un minor contributo regionale annuale di 5 milioni di euro – chiarisce ulteriormente l’Amministrazione – l’Azienda è riuscita a chiudere in pareggio i bilanci, nonostante la mole spaventosa di debiti ereditati sin dal primo giorno dalla nuova gestione nel 2013». Si tratterebbe, stando a quanto riportato, di oltre 52 milioni di euro che portano ad un patrimonio netto negativo di 32 milioni di euro.
Per quel che riguarda l’aumento del costo del personale nel 2016 rispetto al 2012 e al 2015, i firmatari della nota chiariscono: «È il frutto del riconoscimento una tantum ai dipendenti di indennità spettanti e non pagate dalle precedenti gestioni aziendali e dell’aumento contrattuale nazionale entrato in vigore nel 2016. Di converso – aggiungono – la nuova gestione in 4 anni ha ridotto il personale da 620 unità a meno di 500, riuscendo a incrementare del doppio il servizio, in termini di posti km offerti, e incrementando in percentuale il personale di guida (core business) rispetto al resto dell’Azienda».
«Appare strano – conclude l’Amministrazione – che da talune parti si sollevino dubbi su ATM proprio oggi che il servizio è palesemente efficiente e gradito dalla cittadinanza».
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