Mario Biancuzzo, consigliere della sesta circoscrizione, sollecita ancora la messa in sicurezza della strada che collega il villaggio Aqualadrone alla statale 113, sulla quale nel lontano 2011 si abbattè una frana. Biancuzzo scrive la seguente nota all’ Assessore Lavori Pubblici e al Dirigente Lavori Pubblici:
” Faccio presente che la frana propagatasi, il 1 marzo 2011, sulla strada comunale che collega il villaggio rivierasco Acqualadrone con la strada statale 113/dir ad oggi non è stata messa in sicurezza.
Cinque anni sono trascorsi, la gara d’appalto è stata espletata aggiudicata ed i lavori quando saranno realizzati?
Ma andiamo per ordine. Il dipartimento della protezione civile regionale con disposizione n. 17 del 17 dicembre 2012 dava incarico al Comune di Messina di redigere un progetto mettendo a disposizione 300mila euro per eseguire i lavori di messa in sicurezza del muro franato.
Il geometra Riccardo Contestabile, su visione del dirigente ai lavori pubblici del Comune, ha redatto il progetto per la realizzazione di una platea in cemento armato, fondata su micropali con mensola aerea lato valle di due metri e mezzo, in sostituzione del muro di sostegno.
L’importo complessivo del progetto € 350.000,00 mila, di cui 300mila finanziati dalla Regione, come specificato sopra, ed i restanti 50mila a carico del Comune.
Il 18 giugno 2015 il dirigente del dipartimento Opere Pubbliche del Comune, ing. Antonio Amato, ha espletato la gara d’appalto, aggiudicata dalla ditta NASA Costruzioni. Ad oggi nessun intervento è stato fatto. La strada comunale, l’unica che collega il villaggio Acqualadadrone con la strada statale 113 è completamente abbandonata, tutti sanno ma nessuno interviene. Causa mancati interventi manutentivi, (erbacce, detriti), la strada, tende a restringersi in diversi tratti e con le piogge si trasforma in pessime condizioni di sicurezza.
Dichiaro sotto la mia responsabilità, anche se non sono un tecnico, che esistono pericoli per coloro che sono forzatamente obbligati a transitare dalla suddetta strada per raggiungere il villaggio rivierasco Acqualadrone e viceversa”.
(118)