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Banda larga, la Sicilia indietro secondo i dati Eurostat. D’Arrigo (PD): «Attuare il PNRR»

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La banda larga sta arrivando ovunque in Europa, ma la Sicilia resta indietro. La denuncia arriva da Giacomo D’Arrigo, candidato alla Camera dei Deputati per il Partito Democratico alle elezioni politiche del 25 settembre e presidente di “Erasmo – Associazione per le politiche europee”, che ha commentato l’ultimo report di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea, sull’utilizzo di internet e la copertura della banda larga e della rete internet nei Paesi dell’Unione.

Se, infatti, tra il 2013 e il 2021 si è registrato un notevole incremento dal 16 al 70% per le famiglie europee, il dato che riguarda la Sicilia non è per niente promettente, soprattutto se messo in prospettiva con i target dell’UE, che prevede di dotare tutte le case di una connessione ad alta velocità entro il 2030.

«I dati Eurostat – dichiara D’Arrigo – raccontano un quadro desolante per la Sicilia, ancora una volta indietro rispetto ad altre regioni d’Italia e assolutamente anni luce distante dal trend nazionale ed europeo. La banda larga è essenziale per ridurre uno dei divari di maggiore importanza di questi tempi, quello digitale, fondamentale per l’economia. Specie negli ultimi anni, e a seguito dei lockdown, la società ha cambiato anche l’approccio verso il mondo del lavoro rendendolo estremamente più flessibile con misure cosiddette smart. E sono proprio le regioni del meridione a poter interpretare più di altre questa situazione come un’opportunità, con l’esplosione del south working».

Sarebbe necessario, secondo D’Arrigo, attrezzarsi per il lavoro agile e portare avanti, oltre alla diffusione della banda larga, soprattutto il processo di digitalizzazione in Sicilia, magari utilizzando i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), di cui D’Arrigo è esperto.

«Impossibile – conclude –  cogliere davvero la chance di rilancio della nostra terra se non la adeguiamo ai sistemi necessari a garantire il lavoro da remoto. Una Sicilia sempre più povera di risorse umane – 4 su 10 sono i cittadini inoccupati e oltre 11 mila lasciano l’Isola ogni anno – ha bisogno degli strumenti per progredire. In questa direzione va l’esigenza di attuare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che, per la la banda larga, prevede un investimento da 6,7 miliardi euro. Il programma del Partito Democratico pone al centro dell’agenda un modo corretto e adeguato di investire i fondi che oggi sono a disposizione. Una differenza sostanziale rispetto a chi suggerisce di cambiare l’esistente. Siderale la distanza tra chi il PNRR vuole attuarlo e chi stravolgerlo senza alcuna ricetta. Al populismo che si batte per cambiare tutto affinché nulla cambi, riteniamo che l’unica risposta possibile da dare, avendo per le mani una vera occasione di rilancio per il Paese, sia attuare il Piano».

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