Sull’Autorita’ portuale di Messina, sul suo accorpamento a quella di Gioia Tauro e sulla crisi di quel porto, interviene Confindustria Messina, che lancia l’allarme e chiede una proroga che mantenga l’autonomia di Messina. Questa la nota:
“Le più recenti notizie pubblicate da alcuni organi di stampa che riguardano gli esuberi della mano d’opera per le attività del porto di Gioia Tauro, evidenziano la debolezza strutturale del progetto del porto. In più, la possibilità che il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Del Rio non conceda la proroga di 36 mesi, data come certa qualche giorno fa, su richiesta del Presidente della Regione Crocetta, riaccendono le preoccupazioni riguardo al futuro del territorio e della portualità messinese.
In un documento approvato all’unanimità dai suoi organi direttivi un paio di mesi fa, Confindustria Messina sottolineava come, a fronte dello stato di crisi conclamata del porto di Gioia Tauro ed alla assoluta ininfluenza degli altri porti calabresi inseriti nell’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale, Jonio e dello Stretto, i volumi di traffico e le ricadute economiche ed occupazionali del sistema portuale messinese, espresse dai porti di Messina, Tremestieri, Milazzo e Giammoro, meritassero una proroga necessaria a mettere a sistema le loro potenzialità, garantendo non soltanto dei benefici all’area messinese ma anche a tutto il sistema portuale previsto dal decreto ministeriale. Da qui la sollecitazione al Presidente della Regione Rosario Crocetta affinché presenti la richiesta di proroga prevista nel decreto ministeriale. La necessità di ottenere la proroga nasce dalla possibilità di poter utilizzare in maniera proficua i fondi messi a disposizione dall’Autorità portuale e che risultano destinati a portare a termine opere già programmate, sia in ambito di riqualificazione urbana che portuale, in particolar modo il porto di Tremestieri, il pontile di Giammoro ed il Piano Regolatore Portuale di Messina e di Milazzo. La concessione della proroga, dunque, potrebbe tramutarsi in opportunità e vantaggi per la città e per la portualità messinese, con ricadute positive per l’occupazione, la produzione di valore e per l’efficienza e la competitività del nostro territorio”.
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http://www.normanno.com/cronaca/economia/confindustria-schipani-su-ente-porto-ostacola-lo-sviluppo/
E’ inaudito… prima, loro insieme a tanti pezzi grossi proprio di Messina, chiedono lo scioglimento dell'”Ente Porto” di Messina (Unico Ente che nessuno mai ci avrebbe potuto portare via perché anche l’Unione Europea ne approvava l’esistenza e perché la legge regionale istitutiva era stata tra quelle non cancellate) ed ora vorrebbero proteggere l’Autorità Portuale che ormai è persa. l’Ente Porto andava difeso con forza ed energia e invece sono stati proprio dei nostri concittadini “potenti” a chiederne lo scioglimento. Chi sputa in alto…