Solitamente i numeri parlano chiaro, ma tra le statistiche presentate dall’Atm e la realtà i conti sembrerebbero non tornare. Durante la conferenza stampa del 18 giugno scorso, l’assessore alla Mobilità Gaetano Cacciola e il direttore generale Atm Giovanni Foti stilarono un bilancio più che positivo sul primo anno di collaborazione tra l’azienda di via La Farina e la Gtt di Torino. Lo fecero attraverso dati apparentemente incontrovertibili. Secondo l’amministrazione, in dodici mesi, il numero di bus su strada è salito da 25 a 50, le vetture tranviarie da 5 a 8, la vendita di biglietti e abbonamenti è sensibilmente cresciuta. Tutto questo grazie al matrimonio con il Gruppo Torinese Trasporti (costato 520mila euro) che ha inoltre permesso all’Atm di incrementare il chilometraggio annuale corrispondente a maggiori contributi regionali.
Eppure, quanto dichiarato dal duo Cacciola – Foti non corrisponderebbe al vero. Attraverso una nota stampa, 15 tra Enti, partiti politici e associazioni, smentiscono categoricamente i numeri presentati alla cittadinanza durante l’affollata conferenza di un mese fa.
Ascoltando le quotidiane lamentele dei messinesi, i firmatari della lettera stravolgono l’idilliaco scenario costruito dalla Giunta e delineano un futuro tutt’altro che roseo per il trasporto pubblico locale. Secondo la nota stampa: “i dati ufficiali e le dichiarazioni dei vertici di Atm, dimostrano come la grande opera di cambiamento improntata dal Dg Foti e dall’amministrazione Accorinti non solo non ha migliorato il servizio, ma in termini numerici e’ seconda anche alla gestione Atm del sindaco Buzzanca del 2011 e pressoché identica a quella Buzzanca/Croce del 2012. L’atm ha avuto una forte contrazione nel servizio che si traduce nel prodotto di un’azienda di trasporti: i chilometri”.
Entrando nello specifico, i 15 firmatari considerano falso il dato sulla quantità di mezzi in servizio quotidianamente. “Al numero di bus che Foti dichiara essere ormai in strada – precisa la nota – informiamo i messinesi che il 20 luglio i mezzi messi su strada erano 37 e che la punta massima toccata e’ stata raggiunta il 6 luglio con 40 bus. Non solo dunque il numero fornito e’ falso, ma non sono previsti neanche i mezzi di riserva che normalmente vengono stimati con il 20% dei mezzi messi su strada. Giornalmente, circa il 10% dei bus utilizzati (mediamente 3 o 4 bus al giorno) fanno ritorno in officina per guasti dovuti alle elevate temperature o alle condizioni di vetusta’ dei mezzi. Ricordiamo inoltre, che degli ipotetici 40, e non 50, mezzi su strada ben 24 (8 da Milano e 16 da Torino) sono mezzi acquistati, revisionati ed utilizzati da Atm da meno di un anno.Senza dimenticare quali devastanti effetti provoca sull’ambiente l’utilizzo di mezzi obsoleti “.
Stesso discorso per il servizio tranviario. Ieri, secondo quanto riportato dalla nota, il numero di cityway operativi non ha superato le 4 unità. Cifra diversa rispetto agli otto tram annunciati in conferenza e comunque inferiore al servizio minimo previsto dal Piano di esercizio. “Se poi, come riferito da Dg ed assessore entro fine anno avremo a disposizione 10 tram, allora attendiamo con grande ansia di conoscere il valore dell’investimento effettuato, tenendo conto che questo grandissimo sforzo economico porterà i tram di Atm a fine 2015 a fare meno km di quelli realizzati dal duo Buzzanca-Conte. Ricordiamo che l’Assessore Cacciola ha preventivato nel PON Metro un costo pari a 10 milioni di euro per il recupero di 5 tram più la loro manutenzione. E’ evidente, dunque, che se i tram passeranno, come dichiarato, da 5 a 10 entro il 2015, allora ci ritroveremo 10 milioni di costi aggiuntivi per aver incrementato di poco piu’ di 30 mila km il chilometraggio della tranvia. In termini economici significa che Atm ha effettuato un servizio inferiore a quello che la tranvia faceva nel 2011 e nel 2012, ha incassato un rimborso chilometrico superiore di circa 150 mila euro ma ha investito solo 10 milioni per sistemare le vetture del tram.”.
Un passo indietro è riscontrato anche nella vendita dei titoli di viaggio che, secondo la nota – è ben al di sotto degli incassi delle gestioni passate.
L’attenzione è poi rivolta al personale dipendente ed in particolare agli autisti, anche qui i conti non tornano. “Se ci fossero davvero 50 bus e 10 tram, che come dimostrato può solo essere un auspicio ma non certamente un fatto come raccontato, servirebbero un totale di 240 tra autisti e tranvieri (4 per ogni bus e tram) contro i 163 presenti in pianta organica al 31 dicembre 2013, sempre per rifarci ai dati ufficiali”.
E sul futuro dell’azienda di via La Farina gli autori della nota stampa, analizzando i numeri presentati dall’amministrazione, non nutrono grandi speranze. “Le previsioni inserite nel Piano decennale che regolano anche il valore del Contratto di Servizio, non solo non sono rispettate, ma a fine anno, qualora la previsione ottimistica del Dg Foti di un aumento del 12% del chilometraggio dei bus rispetto al 2014 si realizzasse, vi sarebbe già al primo anno di decennale una differenza in negativo di quasi 7 milioni di euro. Chiariamo tra l’altro che tale valutazione non tiene presente dell’eventuale aumento del costo di gestione 2014 e 2015. L’Amministrazione Accorinti, rispetto alla previsione del costo dell’azienda inserita nello schema del Piano decennale per il 2013, ha già sforato di quasi 4,6 milioni di euro e dunque se ipotizzassimo un costo identico anche per il 2014 e 2015, arriveremmo ad una differenza negativa rispetto alle previsioni del decennale di oltre 13 milioni di euro. Ciò comporta, dopo neanche un anno dall’approvazione del documento che dovrebbe evitare il default, un errore della previsione dell’amministrazione pari al 25% dei 52 milioni che si immaginava di risparmiare attraverso una maggiore produzione di km ed un maggiore rimborso chilometrico regionale”.
I 15 firmatari concludono chiedendo la testa dell’assessore Cacciola e dell’architetto Foti, invitando inoltre il Consiglio comunale a non approvare lo schema delle previsione del Piano Decennale e gli importi del Contratto di servizio “poiché anch’essi palesemente errati”. “I messinesi non si fanno prendere per il naso – spiegano – ed esistono fior di competenze che dimostrano come i superesperti che vengono dal nord sono inadeguati quanto e di più di quelli che li hanno proceduti. Chiediamo dunque le immediate dimissioni dell’assesore Cacciola e del Dg Foti non solo per non essere stati capaci di risollevare l’azienda ed il servizio pubblico a Messina ma anche perchè hanno offeso i messinesi”.
I 15 firmatari:
- Associazione ADIS Pippo Frisone
- Cittadinanzattiva Pippo Pracanica
- Compagnia del Mezzogiorno Remo Pulcini
- Federazione dei Verdi Raffaella Spadaro
- Federazione Nuova Destra Franco Tiano
- Insieme per la Sicilia Pippo Isgro’
- LabDem Ciccio Barbalace
- L’Alternativa Possibile Andrea Carbone
- L’altra Messina Elvira Bordonaro
- Italia dei Valori Salvatore Mammola
- Reset Alessandro Tinaglia
- Sicilia Democratica Massimiliano Curto’
- Umanesimo e Riformismo Peppe Chiofalo
- V Circoscrizione Paolo Barbera
- VI Circoscrizione Mario Biancuzzo
Andrea Castorina
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