A partire da oggi i lavoratori di ATM Messina dovrebbero ricevere gli stipendi di dicembre. A comunicarlo è stato il direttore generale dell’Azienda Natale Trischitta, cui fanno eco i sindacati CISL, FAISA, UGL e ORSA che, pur non giustificando il ritardo nei pagamenti, si scagliano contro chi, secondo loro, avrebbe generato «allarmismi tattici».
La lunga attesa degli stipendi di dicembre 2019 per i dipendenti di ATM Messina sembra quindi essersi conclusa. Dopo settimane col fiato sospeso e momenti in cui il sindaco aveva incolpato dei ritardi il Consiglio Comunale (accuse respinte al mittente dallo stesso presidente Claudio Cardile), il direttore generale dell’Azienda del trasporto pubblico locale di Messina ha annunciato che a partire da oggi i clienti BNL inizieranno a ricevere gli stipendi sui propri conti. Per quel che riguarda il ritardo accumulato, Trischitta specifica che si tratterebbe di “normale amministrazione”. Secondo quanto dichiarato dal direttore generale, ritardi nei pagamenti degli stipendi in questo periodo ci sono sempre.
A spiegare la situazione sono stati i sindacati CISL, FAISA, UGL e ORSA, che, pur specificando la gravità del ritardo, hanno chiarito: «Da interlocuzioni dirette tenute in questi giorni con i Commissari Liquidatori, con la Direzione Aziendale e con gli Istituti Comunali competenti, è emerso che il Comune di Messina ha girato i fondi necessari ad ATM e l’azienda, il 29 gennaio 2020, ha effettuato alla Banca Nazionale del Lavoro il bonifico propedeutico al pagamento degli stipendi, però, come è noto a tutti, la situazione debitoria di ATM in liquidazione è drammatica e la banca, legittimamente, ha bisogno di tempo per porre in essere ogni precauzione a sua tutela». Oltre allo stipendio di dicembre, proseguono i sindacati, secondo fonti aziendali «sarebbe pronto anche il pagamento del mese successivo».
Ma nel dare questa comunicazione, CISL, FAISA, UGL e ORSA sottolineano come per loro, nella gestione di ATM il percorso del “Salva Messina” sia «necessario quanto inarrestabile». I sindacati non perdono l’occasione, poi, per lanciare qualche frecciatina alle altre organizzazioni, concludendo che: «Se il fronte sindacale con più iscritti in azienda, insieme al Sindaco e il Consiglio Comunale, eletti dai cittadini, hanno tracciato un percorso di risanamento aziendale, la realizzazione di tale obiettivo equivale al rispetto della volontà della maggioranza espressa attraverso democrazia rappresentativa. Le minoranze se ne facciano una ragione, l’opposizione è legittima ma senza istigare i lavoratori o auspicare catastrofi che darebbero soddisfazione effimera agli oppositori ma alla fine a pagarne le conseguenze sarebbero sempre i lavoratori e la città».
Meno morbidi, Cgil, Uiltrasporti e CUB che pochi giorni fa avevano sottolineato: «Gli impegni vanno onorati. Nonostante i “garanti” e le promesse dei vertici Atm, i lavoratori hanno trascorso l’intero mese di gennaio senza stipendio».
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