Cumuli di rifiuti intorno ai cassonetti, aria irrespirabile e mancanza di decoro. Messina si ritrova ad attraversare un momento difficile anche sotto questo profilo, e non si placano le polemiche e le denunce di consiglieri e cittadini che chiedono all’Amministrazione di risolvere al più presto una situazione che perdura ormai da troppo tempo. Per tale ragione, i consiglieri comunali Claudio Cardile e Francesco Pagano hanno chiesto al Sindaco, al Prefetto e al neo Direttore Generale dell’Asp di Messina di «certificare in maniera ufficiale lo stato di grave emergenza sanitaria e ambientale dovuta alla carenza del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, nonché al mancato spazzamento e scerbatura di diversi rioni e villaggi della città».
Ad essere maggiormente colpite da questo problema sono le periferie, dove i cassonetti ˗ spiegano i consiglieri ˗ «vengono svuotati in media con cadenza settimanale con la conseguenza che l’aria diventa irrespirabile (con questo caldo già dopo due giorni) e ratti e insetti possono proliferare in maniera incontrollata». Alla luce di ciò, Cardile e Pagano chiedono che vengano accertate e certificate le aree cittadine in cui lo stato di emergenza sanitaria è più forte, facendo una mappatura della città.
«Il riconoscimento da parte dell’autorità sanitaria della situazione di grave emergenza consentirebbe ai cittadini danneggiati di poter far valere i propri diritti (lesi giornalmente) nel momento in cui saranno costretti a pagare la nuova tassa sui rifiuti (Tari). Infatti la bozza di regolamento per la disciplina dell’Imposta Comunale Unica (Iuc), già approvata dalla Giunta Comunale, e attualmente al vaglio delle Commissioni consiliari competenti, prevede all’art. 35 (tenuto conto della norma nazionale), il pagamento dell’imposta Tari in misura massima del 20% del tributo in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti o di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento che abbiano determinato una situazione di danno o pericolo alle persone e all’ambiente riconosciuta dall’autorità sanitaria».
Di fronte a un servizio scadente, anche le esose somme delle tasse appaiono troppo pesanti da essere digerite dai cittadini.
E riportano: «Ulteriore prova di quanto la situazione sia inverosimile è stata data ai cittadini nella giornata di ieri all’isola ecologica di Pistunina, frutto di giorni e giorni di mancato svuotamento dei cassoni: molti di questi erano stracolmi di rifiuti, gli utenti sono stati invitati a lasciare a terra la differenziata con formazione di cumuli mastodontici, ed era praticamente impossibile raggiungere i pochi cassoni ancora semi-pieni, se non facendosi strada tra la spazzatura!».
A tutti questi disagi e questa confusione si aggiunge anche il fatto che «a distanza di 8 mesi dall’introduzione del nuovo regolamento Tares e della relativa scontistica prevista per l’anno in corso per chi effettua la raccolta differenziata, nelle isole ecologiche non viene ancora rilasciata alcuna attestazione (ricevuta) all’utenza e si continua a registrare “a mano” il conferimento dei rifiuti?».
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