“Sig. Sindaco Renato Accorinti e sig. Assessore al Risanamento Sergio De Cola, quando pensate di togliere 5.400 mq di AMIANTO a Fondo Fucile (Messina) dato che dovete iniziare dal basso (più basso di così!!). Lei sig. Sindaco, visto che ha insegnato alla scuola Albino Luciani, accanto alle baracche e sa che ci vivono persone e la stragrande maggioranza sono bambini, Lei che è un ambientalista, Lei che dice No Ponte, Lei che dice e poi dice e dice… Ma cosa dice??? Non venga a dire che non ci sono soldi perchè Lei quando si è presentato per la corsa a sindaco sapeva quello che ereditava e alle persone che vivono in queste favelas messinesi non può dire vedremo, guardiamo le carte, perchè Lei sa che Fondo Fucile è un ambiente a rischio tumori. Ma il rischio non è solo per le baracche e per i suoi abitanti ma anche per quelli che ci abitano attorno perchè Lei sa che l’ETERNIT libera delle piccolissime polveri sottili che vengono respirate da tutti e si attaccano anche sui panni stesi.
Sig. Assessore, spero che Lei, oltre a dire che il 95% delle domande per avere un alloggio di emergenza sono false, faccia qualcosa, che a Fondo Fucile non c’è niente di falso. Tutto è alla luce del sole e sono svariati gli esposti in Procura fatti da me. Purtroppo, penso che non farete niente per Fondo Fucile perchè neanche in campagna elettorale ne avete parlato!
Chiedo a tutti di diffondere questa lettera e di girarla al Sindaco e all’Assessore al Risanamento.
Dico e lo dirò sempre, siamo stranieri nel nostro paese!”
Santo Iannelli
Anche Pietro Currò, ex Assessore al Risanamento di Messina, che sull’amianto ha condotto una battaglia durata anni, ha scritto al riguardo: “La baraccopoli di Fondo Fucile, 140 famiglie e un dramma: l’amianto. Cinquemila metri quadri, secondo una relazione dei Vigili Urbani, datata luglio 2003, di amianto ammalorato e rotto, sotto il quale vivono e respirano 600 cittadini da oltre cinquanta anni. Accanto la scuola Albino Luciani ed , a poche centinaia di metri, il Policlinico Universitario”.
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