Dalle verifiche dei tecnici dell’AMAM Messina, l’acqua distribuita in alcune zone del centro città conterebbe del gasolio, da qui la nuova ordinanza del Sindaco Basile.
«A seguito dell’aggiornamento da parte dell’AMAM Messina sull’attività dei tecnici per l’individuazione e la risoluzione del problema – si legge nella nota – che ha determinato la sospensione dell’uso potabile dell’acqua limitatamente alle utenze ubicate nell’area compresa, tra le vie T. Cannizzaro, Ghibellina, S. Cecilia, Primo Noviziato, viale Italia e la scalinata Santa Barbara, il Sindaco Basile ha firmato una nuova ordinanza, resa necessaria in quanto dalle risultanze analitiche condotte da AMAM SpA attraverso un laboratorio accreditato è emerso che la componente inquinante dell’acqua immessa in rete è costituita da gasolio».
Pertanto, la nuova ordinanza sindacale dispone al fine di evitare potenziali pericoli, in via precauzionale, a tutti i proprietari e amministratori di condominio degli stabili ricadenti nell’area compresa tra via Porta Imperiale, Tommaso Cannizzaro, via Faranda, viale Italia e scalinata Santa Barbara:
- di verificare la tenuta dei serbatoi ed eventualmente comunicare diminuzioni di livelli anomali degli stessi, alla mail urp@amam.it o alla pec amamspa@pec.it; detta disposizione riguarda anche i distributori di carburante Esso di Bossa sita in piazza Masuccio e Eni di Maurizio Interdonato sita in via Tommaso Cannizzaro 211;
- di verificare altresì, se all’interno delle aree di pertinenza degli immobili, ricadenti nella sopradetta area, siano presenti cisterne di accumulo di combustibile, anche dismesse, a servizio degli impianti di riscaldamento o se, di recente le predette cisterne siano state oggetto di lavori di sostituzione, manutenzione o dismissione.
Inoltre, il provvedimento stabilisce di impegnare e autorizzare gli agenti della Polizia Municipale a effettuare ispezioni e controlli all’interno degli immobili ricadenti nell’area sopra indicata per verificare la presenza di serbatoi di accumulo di combustibile e per segnalare e sanzionare eventuali anomalie riscontrate sulle modalità di stoccaggio; e impegnare la Società AMAM SpA a continuare il monitoraggio dello stato d’inquinamento dell’acqua distribuita nella zona oggetto di anomalie, facendo obbligo alla stessa società di comunicare tempestivamente al Comune la cessazione delle condizioni di rischio.
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