Foto della sede principale di AMAM a Messina

AMAM. I sindacati annunciano lo sciopero

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Dopo aver scioperato davanti Palazzo Zanca ad inizio mese per chiedere lo sblocco delle assunzioni, i lavoratori di AMAM si preparano allo sciopero. Ad annunciarlo sono i sindacati che informano di aver già scritto ai vertici della società partecipata ed al Prefetto per avviare le procedure di raffreddamento.

«Dal 6 agosto Filctem Cgil Femca Cisl Uiltec Uil attendono invano che il nuovo consiglio di amministrazione faccia ripartire le procedure per coprire le carenze di organico ed avviare le progressioni di carriera dell’ente. Ma da allora non si è andato oltre i buoni propositi. Anzi – aggiungono i sindacati – in silenzio sono state pure bloccate le ferie. Poco importa quindi se in gioco vi è il diritto ad un servizio indispensabile come quello idrico, e se l’esiguità dell’organico arrechi disagio, allo stesso modo, ai cittadini ed ai pochi lavoratori rimasti».

Per il sindacato le condizioni dell’ente, che l’assemblea territoriale idrica ha indicato per gestire in futuro il servizio dell’intera provincia, sono di emergenza « e ciò non potrà che peggiorare con i prossimi pensionamenti – continua la lettera. Una prima risposta sarebbe potuta venire dai bandi di concorso che però il CdA, in ossequio all’invito rivolto il 29 agosto dal sindaco De Luca, ha sospeso senza mai più riproporre, e purtroppo senza nemmeno dire cos’altro intende fare».

«A parole i nuovi amministratori condividono le criticità dell’ente denunciate dal Filctem Cgil  Femca Cisl  Uiltec Uil. Anzi dicono perfino di averlo riferito al sindaco. Ma poiché De Luca ancora non decide, loro attendono. Un’ attesa che certamente dimostra fedeltà, ma che di fatto cozza coi bisogni di città e maestranze, e stride con gli obblighi di chi amministra un ente che deve garantire un diritto così importante. Attendere cosa poi? La miracolistica riorganizzazione della macchina amministrativa tanto decantata, da un lato vede la mobilità tra partecipate bloccata per legge già da anni, e dall’altro relega l’ipotetico trasferimento di dipendenti comunali al rango di un precario “comando”.  In sintesi non si proporrà altro che ancora precariato per rilanciare l’ente e ridurre quegli appalti che invece, come dimostra la vicenda del personale licenziato per conclusione dei contratti a termine, è l’unica cosa che il CdA ha in questo modo fatto aumentare».

Una soluzione tampone che non piace ai sindacati perchè, a loro avviso, non corrisponde a ciò di cui l’AMAM avrebbe urgente bisogno, riguardo a competenze e professionalità e non risolverebbe in modo chiaro e definitivo la questione dei lavoratori.

«L’AMAM – sostiene il sindacato – non ha bisogno di nuovi appalti e nemmeno di lavoro precario». Filctem Cgil Femca Cisl  Uiltec Uil hanno pertanto chiesto al CdA di fissare un urgente incontro, non solo per conoscere quelle intenzioni che purtroppo continuano a leggere sui giornali, ma per definire finalmente cosa, come ed in che tempo gli amministratori vogliono fare. Preavvisando chiaramente in caso contrario il ricorso ad azioni di protesta.

 

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