Conferita a Paola Cortellesi la Laurea Magistrale honoris causa in Giurisprudenza nell’Aula Magna del Rettorato di Messina. Per l’Università di Messina è stata una giornata di forte valore civile e istituzionale in quanto a seguire c’è stata l’intitolazione del Cortile del Rettorato a Lorena Quaranta e Sara Campanella, due studentesse dell’Ateneo vittime di femminicidio.
La Rettrice, prof.ssa Giovanna Spatari aveva annunciato la volontà di intitolare il Cortile alle due ragazze scomparse nel corso della Cerimonia di conferimento della laurea alla memoria a Sara Campanella. Il Cortile, adesso, oltre ad essere uno degli spazi più rappresentativi dell’Ateneo, è un luogo permanente di riflessione e responsabilità collettiva.
La dedica intende custodire il ricordo di due giovani donne il cui percorso universitario, interrotto tragicamente, continua a testimoniare valori di impegno, tenacia e aspirazione alla conoscenza.
Educare alla responsabilità
Il conferimento della Laurea honoris causa a Paola Cortellesi nasce dalla volontà del Dipartimento di Giurisprudenza di riconoscere l’impatto civile e culturale del suo lavoro. Con il film “C’è ancora domani”, l’artista ha affrontato con straordinaria sensibilità temi centrali della storia repubblicana e dell’emancipazione femminile, mostrando come il linguaggio cinematografico possa incidere sulla consapevolezza giuridica e sociale, contribuendo alla formazione della coscienza collettiva.
Il legame tra memoria, giustizia, cultura e formazione che ha caratterizzato la giornata del 27 novembre rappresenta in modo concreto la missione dell’Università di Messina: educare alla responsabilità, valorizzare il pensiero critico e promuovere una comunità consapevole e inclusiva.
Paola Cortellesi a Messina e il senso degli studi giuridici
La Rettrice Giovanna Spatari ha ricordato che il cinema, come l’Università, parla di responsabilità sociale e libertà. «Oggi celebriamo la memoria che richiede responsabilità e voglio ricordare che l’Università mette al centro la dignità della persona» – ha spiegato.
A presentare la candidata Paola Cortellesi è stato il prof. Alessio Lo Giudice. «Il conferimento della laurea è sempre di grande rilievo per il dipartimento e chi lo propone. In questo caso si tratta di una figura che, con competenze apparentemente distanti, ha illuminato il senso più alto degli studi giuridici. Con la sua opera, Paola Cortellesi fa cogliere l’essenza esistenziale della libertà e il contrasto a ogni forma di violenza e prevaricazione. La libertà ci fa esprimere la nostra potenzialità ed è anche esperienza dei nostri limiti. L’altro è parte di noi e merita sempre il massimo rispetto» – ha affermato.
Il prof. Lo Giudice ha poi spiegato i motivi del conferimento della Laurea Magistrale honoris causa in Giurisprudenza a Paola Cortellesi. «La laureanda ha un percorso caratterizzato da alta qualità e sensibilità a temi sociali e culturali. Nel film “C’è ancora domani” si vede l’esperienza giuridica, le vicende di una donna che vive in uno stato di subordinazione, senza diritti. Tutto questo si intreccia nel film con la data del 2 giugno in cui l’Italia divenne Repubblica. L’opera è un esempio magistrale di incontro tra microstoria e macrostoria» – ha sottolineato.
Un dono per tutti gli studenti
La protagonista del film è Delia, moglie e mamma che incontra il riconoscimento al diritto del voto alle donne in Italia. Nell’opera, questo riconoscimento legittima da una parte le donne a prendere parola e allo stesso tempo è in contrasto con una società maschilista e patriarcale. Inoltre, il film fa comprendere la capacità del diritto di riflettere, esprimere e assecondare i movimenti sociali. “C’è ancora domani” descrive con precisione il contesto storico culturale all’indomani della fine della Seconda Guerra Mondiale e mette in scena il momento del voto che corrisponde alla piena soggettività di ciascuno.
«Il film fa riflettere sul senso della promessa incarnata della Costituzione. Una promessa parzialmente mantenuta e che rappresenta un programma ancora oggi da attuare. Si vede benissimo, inoltre, lo slancio affinchè si applichi il principio di uguaglianza. È una mirabile rappresentazione del senso tecnico della nostra storia Repubblicana. Illumina il rapporto costitutivo tra diritto e vita che è radicato nelle tensioni, esperienze, aspirazioni e ideali in ognuno di noi. Questo film è un dono per tutti gli studenti e in particolare quelli di giurisprudenza per il potenziale enorme, educativo e civico, che lo studio del diritto esige. Il dipartimento di giurisprudenza della nostra Università non poteva non cogliere con grande convinzione in questa opera un contributo di assoluto valore per gli studi giuridici» – ha concluso il prof. Lo Giudice.
Paola Cortellesi a Messina e l’intitolazione del Cortile
Paola Cortellesi, dopo aver conseguito la laurea in giurisprudenza dall’Università di Messina, si è detta molto onorata e orgogliosa del riconoscimento. «Sono molto emozionata – ha commentato Paola Cortellesi – e desidero ringraziare la Rettrice e tutti coloro i quali hanno deciso di assegnarmi la Laurea Magistrale honoris causa in Giurisprudenza. ‘C’è ancora domani’ rappresenta un viaggio nel passato, compiuto affinché risuonasse in un presente dove esiste ancora la prevaricazione. In un libro per bambini di mia figlia ho trovato l’ispirazione per mettere in scena ciò che, con tutto il gruppo di lavoro, desideravamo. La storia di riscatto di una donna qualunque, Delia: la sua rivoluzione nasce da un profondo istinto d’amore. Dedico il riconoscimento a tutta la squadra che mi ha affiancato in questa avventura, alle donne che cercano ancora il proprio valore e a tutti i ragazzi e le ragazze che difendono la giustizia» ha continuato.
L’artista, dedicato un messaggio anche a tutta la categoria degli artisti. «Il percorso lavorativo degli artisti è fatto di disciplina, studio e allenamento. Spesso sono considerati lavoratori di serie B. Oggi, questo titolo lo prendo in prestito per tutta la nostra categoria che non ha titoli ma che ha competenze specifiche. Il cinema è magia ma quello che sullo schermo evoca qualcosa di magico è la dignità e la forza al nostro mestiere. L’arte è il nutrimento imprescindibile delle nostre coscienze. L’arte serve a proporre nuovi punti di vista. Questo riconoscimento lo condivido con lavoratrici e lavoratori del nostro settore» – ha concluso.
Alla fine della cerimonia, la Rettrice ha intitolato il Cortile del Rettorato a Sara Campanella e Lorenza Quaranta. Con le famiglie presenti, in un momento toccante, il coro d’Ateneo ha intonato “A Thousand Years” di Christina Perri.
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