Il Consiglio Comunale vuole vederci chiaro sul futuro degli aliscafi che collegano Messina e Reggio Calabria. La recente fine dell’appalto di Liberty Lines, avvenuta il 30 settembre scorso, per i collegamenti veloci fra Sicilia e Calabria ha, dapprima, preoccupato per la possibile interruzione della continuità territoriale e poi messo a repentaglio il futuro lavorativo dei 72 dipendenti dell’azienda operante nello Stretto.
La soluzione tampone individuata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ovvero assegnare la gestione dei collegamenti a Bluferries in attesa del nuovo bando, risulta problematica in termini di capacità del servizio poiché l’azienda dispone di solo due aliscafi (contro i tre richiesti per far fronte ad eventuali avarie) e tiene “in sospeso” le prospettive lavorative dei 72 dipendenti di Liberty Lines (che per continuità occupazionale dovrebbero essere trasferiti alla nuova azienda che prende in carico i trasporti sullo Stretto, ndr).
«Non appaiono chiare – si legge nella lettera trasmessa dal Presidente del Consiglio Comunale di Messina – le motivazioni che hanno spinto il Governo ad affidare a Bluferries il servizio piuttosto che prorogare l’appalto alla Liberty Lines, nelle more dell’espletamento della nuova gara».
Questo uno degli appunti che emergono dalla lettera trasmessa stamattina da Claudio Cardile, dopo l’incontro con una nutrita delegazione dei dipendenti di Liberty Lines, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e all’Assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità.
Si profilano, aggiunge il Presidente del Consiglio Comunale di Messina, «i presupposti di una grave situazione di emergenza sia in termini occupazionali che di efficacia del servizio».
«In caso di avaria di uno dei due aliscafi – prosegue Cardile nel documento – Bluferries utilizzerebbe una nave bidirezionale che certamente non è adeguata a garantire un collegamento veloce […] e la città di Messina, già martoriata da numerose vertenze lavorative ancora irrisolte, non può permettersi di perdere ulteriori 72 posti di lavoro di un servizio che, tra l’altro, dovrebbe prevedere la continuità occupazionale».
L’intervento del Presidente del Consiglio Comunale non si limita, poi, a porre l’accento sulla questione lavorativa ma richiede di migliorare il servizio di aliscafi che collegano Messina e Reggio Calabria «già di fatto insufficiente in quanto non erano previsti collegamenti oltre le ore 21 dei giorni lavorativi e oltre le 17:40 nei giorni di sabato, domenica e nei festivi».
«Si chiede pertanto alle Autorità – conclude Cardile – di voler trovare nel più breve tempo possibile una soluzione per il reinserimento lavorativo dei 72 dipendenti Liberty Lines e per ripristinare un collegamento veloce dello Stretto di Messina adeguato alle esigenze della città».
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E’ tutto fatto apposta , perchè si èattesa sino all’ultimo giorno, per estorcere somme maggiori allo stato bisogna farsi un obbiettivo esame di coscienza e vedere realmente come stanno le cosa se non vi è una grossa eresponsabilità da parte dell’azienda ……………………….