Baby pit stop

Al Palacultura di Messina arriva un “Baby Pit Stop”: cos’è e quando aprirà

Pubblicato il alle

2' min di lettura

Anche Messina, tramite il Soroptimist Club, aderisce all’iniziativa pensata dall’Unicef per le neo-mamme e si prepara ad inaugurare il Baby Pit Stop del Palacultura “Antonello”, un’area attrezzata in cui allattare o cambiare il pannolino al proprio neonato in pieno centro città.

Questo nuovo spazio sarà inaugurato giovedì 30 settembre al piano terra del Palacultura “Antonello” alla presenza del vicesindaco Carlotta Previti, dell’assessore alle Politiche Sociali, Alessandra Calafiore, e dell’assessore alla Cultura, Enzo Caruso. L’iniziativa è stata voluta dall’Unicef per garantire i diritti sanciti dalla convenzione Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza ed è stata portata a Messina dal Soroptimist Club grazie a un apposito protocollo d’Intesa siglato con il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia. 

Oltre al Baby Pit Stop che verrà inaugurato nei prossimi giorni a Messina, ne sono stati aperti (e ne saranno aperti) altri in tutta Italia, in particolare nei luoghi di cultura come musei, biblioteche, aree archeologiche, teatri, complessi monumentali, orti botanici e altre strutture espositive destinati alla pubblica fruizione.

«Seguendo la mission soroptimista – spiegano dal Soroptimist Club – (operare tramite azioni concrete, nell’ambito della promozione dei diritti umani, del potenziale delle donne e nel sostegno all’avanzamento della condizione femminile e per la creazione di opportunità volte a trasformare la vita delle donne) il Baby Pit Stop non è solo un ’area di sosta per allattare e cambiare il pannolino,  è per ciascuna donna la riappropriazione del disegno di vita che vuole tracciare per sé, è un progetto per chi guarda le donne perché capisca che la scelta di allattare fa parte dei diritti/doveri che riguardano mamme e neonati, è un’area di cura».

«Con l’adesione al protocollo d’intesa con l’Unicef – proseguono –, il Soroptimist vuole contribuire a creare intorno alla donna che allatta una catena salda di sostegno e di assistenza competente perché possa avere fiducia in sé stessa e per proteggersi da pratiche dannose attraverso il coinvolgimento dei propri sostenitori».

(346)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.