Al via oggi, martedì 7 settembre, le domande per i finanziamenti agevolati destinati alle micro-imprese artigiane della Sicilia danneggiate dall’epidemia covid-19. Previsti contributi da un minimo di 10mila euro a un massimo di 50mila euro, fino all’esaurimento della dotazione finanziaria che è pari a 34 milioni di euro, provenienti dal Po Fesr Sicilia 2014-2020.
Ad annunciarlo è l’assessore regionale per le Attività produttive, Mimmo Turano: «Il governo Musumeci con i bandi del “Fondo per la ripresa artigiani” continua l’opera di supporto alle imprese artigiane che hanno ridotto il loro fatturato a causa della pandemia, ma punta anche a incrementare la produzione delle microimprese, a introdurre innovazioni all’interno delle aziende e garantire una formazione specialistica per migliorare la competitività nel mercato nazionale e internazionale».
Per ottenere i finanziamenti, le imprese possono presentare progetti di investimento aziendale che abbiano l’obiettivo di rendere l’azienda più competitiva, introdurre soluzioni innovative e migliorare le strategie commerciali. Coloro che saranno ammessi al contributo potranno avere un’agevolazione tra 10mila e 50mila euro, con finanziamenti a tasso agevolato per coprire l’80% delle spese ammissibili, assieme a contributi a fondo perduto pari al 20% delle somme concesse.
Agevolazioni per le imprese artigiane: come fare domanda in Sicilia
Le domande potranno essere presentate già da oggi tramite una procedura valutativa a sportello su piattaforma informatica della Crías, la Cassa regionale delle Attività produttive, l’ente in house della Regione Siciliana che erogherà il contributo. La misura è indirizzata alle imprese artigiane con sede legale o operativa in Sicilia, iscritte all’Albo delle imprese artigiane presso le Camere di commercio, che non risultano sospese o inattive, con un numero di addetti non superiore a 5 e un utile netto al 31 dicembre 2019 fino a 30mila euro.
Quali sono le spese ammissibili?
- acquisto di macchinari, attrezzature, arredi, nuovi impianti necessari al ciclo produttivo;
- ristrutturazione e manutenzione del laboratorio (fra cui ristrutturazioni edilizie, restauro, manutenzione straordinaria, adeguamento locali alle misure anti-Covid);
- acquisto di software, brevetti, licenze e soluzioni tecnologiche necessarie allo svolgimento dell’attività;
- acquisti per realizzare e implementare strategie di marketing e azioni commerciali e infine costi per la formazione specialistica del personale.
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