L’Agenzia per il risanamento è legge. Il Consiglio Comunale questa notte ha votato all’unanimità la delibera presentata dal sindaco Cateno De Luca per la costituzione dell’Ente che, per i prossimi 20 anni, si dovrebbe occupare dello “sbaraccamento” di Messina.
3 sedute in Aula, 25 giorni, 31 presenti (su 32) 30 voti favorevoli, 1 astenuto – il Presidente del Consiglio Claudio Cardile – 1 assente giustificato, ovvero il consigliere Scavello in viaggio di nozze: questi i numeri che hanno portato, prima, all’approvazione della delibera che dovrebbe dare il via al risanamento della città dello Stretto, poi, alla votazione favorevole della sua immediata esecutività, .
Cos’è l’Agenzia per il risanamento?
Da quanto emerso nelle scorse settimane e sancito dalla votazione di ieri, con tutte le correzioni del caso, l’Agenzia per il risanamento è un Ente pubblico non economico, il cui CdA (Consiglio d’Amministrazione) sarà nominato dal Sindaco di Messina. Vale a dire che sarà posto sotto il controllo del Comune, non avrà fine di lucro, percepirà fondi pubblici e perseguirà fini pubblici. La vita stessa dell’Agenzia è già stata stabilita, su richiesta del Consiglio, che ha presentato un emendamento finalizzato a fissarne la scadenza naturale in 20 anni: sarà attivata il 31 dicembre 2018 e verrà chiusa il 31 dicembre 2038.
L’Ente avocherà a sé le competenze finora spettanti al Dipartimento per la casa di Palazzo Zanca e all’IACP (Istituto Autonomo Case Popolari) e, di conseguenza, gestirà fondi destinati al risanamento delle aree degradate della città con l’obiettivo di arrivare all’eliminazione delle baracche presenti sul territorio comunale.
A rallentare il percorso della delibera, comunque approvata in tempi abbastanza stretti, sono state alcune imprecisioni presenti nella documentazione del provvedimento che avevano generato perplessità sulla forma giuridica dell’Agenzia. Se da una parte, infatti, si parlava di ente non economico, dall’altra ci si riferiva ad essa, sostanzialmente, come ad un ente economico. Il dubbio, sollevato dai consiglieri, è stato chiarito dal Sindaco stesso, che ha sottolineato la natura non economica della struttura e ha apportato la maggioranza delle modifiche richieste ieri dall’Aula.
Sviscerato l’argomento, letti e approvati alcuni emendamenti correttivi del testo presentato, il Consiglio Comunale, dopo circa 6 ore, ha chiuso la seduta con un sostanziale successo e con una certa soddisfazione da entrambe le parti. Ora occorre preparare la documentazione necessaria alla costituzione dell’Agenzia e procedere secondo il cronoprogramma stabilito dal Sindaco.
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Praticamente uno IACP con un altro nome? Alla faccia del cambiamento…