Dopo quasi 100 anni cambierà il regolamento per la gestione delle acque bianche a Messina, rimasto invariato dal 1922. La delibera contenente le nuove norme, che dovrebbero servire ad evitare intasamenti delle fognature e allagamenti, è stata approvata durante una (a tratti burrascosa) Seduta del Consiglio Comunale.
Ad illustrare nuovamente la delibera riguardante sostanzialmente la gestione dell’acqua piovana o di quella usata dall’uomo al suo “stato naturale” (ad esempio per lavare le strade), già discussa in Commissione, è stato il vicesindaco e assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Mondello, che ha spiegato: «Il Regolamento attualmente in vigore per lo smaltimento delle acque bianche risale al 1922 e prevede di far convogliare nella stessa condotta acque bianche e acque nere».
«Al tempo in cui è stato redatto poteva andare bene – ha chiarito –, ma adesso non più. Con l’espandersi della città e con i mutamenti dei fenomeni meteorici non è più possibile attenersi al vecchio regolamento. Inoltre, occorre uniformarsi alla normativa vigente (decreto legislativo 152/2006, ndr). La gestione dovrà poi essere affidata all’AMAM che già si occupa delle acque nere; cosa che consentirà di disciplinare in maniera puntuale e precisa anche quelli che saranno i futuri allacci e si potranno mettere in atto tutte le verifiche e le azioni necessarie per un corretto smaltimento».
I dubbi espressi dai consiglieri già in Commissione sulla effettiva possibilità di affidare all’AMAM la gestione delle acque bianche sono stati chiariti: da contratto il Comune di Messina può chiedere all’Azienda di gestire servizi aggiuntivi.
Ma la Seduta, nonostante nei contenuti il Regolamento sembrasse mettere in linea di massima tutti d’accordo, si è rivelata più burrascosa del previsto portando a un acceso diverbio tra due consiglieri, Salvatore Serra e Libero Gioveni, poi chiaritosi «con un messaggino».
La delibera è stata quindi approvata dai 22 consiglieri presenti con 14 voti favorevoli e 9 astenuti. Ma si è trattato di un’astensione dovuta a ragioni “tecniche”, riguardanti principalmente la formulazione di alcuni punti del regolamento.
Cosa cambia adesso? In sostanza verrà regolamentato il pretrattamento delle acque di prima pioggia negli insediamenti industriali o in corrispondenza di attività artigiane, oltre alle norme riguardanti le autorizzazioni in sanatoria per gli allacci dei privati alla rete comunale. Inoltre, la nuova disciplina si occupa di definire le competenze tra enti, privati e dipartimenti.
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