Dovrà pagare una multa di 1.500 euro il sindaco di Messina Cateno De Luca condannato per vilipendio a causa degli insulti e di quel “va**a” scagliati in diretta social contro il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. Lo ha confermato lo stesso Primo Cittadino, ribadendo: «Lo rifarei». E aggiungendo: «Poi magari farò una pubblica sottoscrizione, chi vuole può contribuire con 1 euro a testa».
Difficile non ricordarlo, lo scorso marzo 2020, in piena emergenza Covid-19 il sindaco di Messina, Cateno De Luca, durante uno dei primi appostamenti alla Rada San Francesco finalizzati a bloccare il flusso di auto dirette in Sicilia, ha usato parole pesanti contro il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Parole che gli sono costate una denuncia per vilipendio della Repubblica, delle Istituzioni costituzionali e delle Forze armate.
Stamattina ha commentato la condanna in una delle sue usuali dirette su Facebook: «Potevo fare opposizione, non l’ho fatta perché mi sono fatto quattro conti. Il “v***a” c’è stato, non ho mai negato di aver mandato a quel paese il Ministro degli Interni. Poi ci siamo, tra virgolette, “riappacificati”, ma il processo aveva già fatto il suo corso. È ufficiale che c’è questa condanna di 1.500 euro. Certo, ci saranno rimasti un po’ male coloro che immaginavano la mia decadenza. Saranno rimasti un po’ delusi. La partita è chiusa. Se lo rifare? Sì, lo rifarei. Io per difendere il mio territorio mi faccio ammazzare. Questo scherzetto mi è costato, poi magari farò una pubblica sottoscrizione, chi vuole contribuire con 1 euro a testa per il “va**a” nei confronti della Lamorgese».
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