20 studenti, 14 capi femminili e 1 collezione disegnata dalla stilista messinese Fortuna Briguglio. Sono questi i numeri di Abiti del Mondo, l’incontro su immigrazione, lavoro e inclusione promosso da Associazione LaMIn che è culminato con una vera e propria sfilata di moda.
Così, ieri pomeriggio, la Chiesa di Santa Maria Alemanna ha fatto da cornice ad un evento che ha acceso i riflettori sull’importanza di favorire percorsi volti alla valorizzazione delle competenze dei migranti, per permettere l’attivazione di processi d’inclusione sociale. E a testimoniare che questi percorsi funzionano davvero, ci hanno pensato proprio gli studenti del corso Moda Migranti dell’Associazione LaMIn, che hanno fatto scendere in passerella le creazioni realizzate a Messina e Roma con il supporto dei sarti professionisti: Lea Ratsimba e Babakar Diagne nella capitale, Lilla Donato nella città dello Stretto, con il supporto di Nicoletta Ciraolo che segue lo sviluppo del laboratorio di Messina.
La collezione Abiti del Mondo presentata comprende 14 capi femminili, realizzati attraverso l’unione di tessuti italiani (lino, shantung, cotone) e tessuti africani (wax, tie-dye e cotone damascato). L’idea della stilista Fortuna Briguglio, alla base della progettazione di ogni capo, è stata proprio quella di rappresentare attraverso l’integrazione tra stoffe l’integrazione tra persone, creando abiti unici che esprimono le possibilità di conoscenza e crescita che derivano dall’incontro tra culture.
«Progetto LaMIn – ci spiegano Valentina Guerrera e Manuela Bucciarelli – nasce con la volontà di creare un momento di dialogo sull’integrazione focalizzando l’attenzione sulle opportunità e non sulle criticità, perchè valorizzare le competenze è una chiave per favorire i processi di inclusione sociale. Questa è la nostra prima esperienza ufficiale e i 14 abiti che hanno sfilato, l’impegno di tutti i sarti e la partecipazione all’evento sono il segnale che la strada è giusta. Adesso è il momento di proseguire e far crescere il nostro progetto, grazie a tutta la rete di persone che sino ad oggi hanno contribuito».
All’evento Abiti del Mondo si è parlato anche di integrazione a livello nazionale e cittadino, grazie al contributo di:
Luca Di Sciullo, Centro Studi e Ricerche che grazie ai dati del Dossier Statistico sull’Immigrazione ha fatto una fotografia del fenomeno a livello locale e nazionale;
Santino Tornesi di Fondazione Migrantes, realtà che per prima ha supportato il progetto, che ha sottolineato quanto i migranti possano essere un’opportunità per il Paese;
Sara Tornesi, che dal comune di Messina ha seguito il progetto sin da quando il laboratorio cittadino è ospitato presso il Centro Polifunzionale I’m;
Aisha Coulbaly di Mygrants, startup impegnata nella formazione digitale per migranti, come competenza base per permetterne l’auto-imprenditorialità in tutti i settori;
Marco Rotunno, UNHCR Italia, che ha focalizzato la sua attenzione sui processi di comunicazione più comuni legati al tema.
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