A20. Faraci: ” I lavori sul Viadotto Ritiro non si toccano. Vertice a breve”

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Tra crolli, incidenti mortali, inchieste, dirigenti e funzionari indagati emergenze, lavori urgenti di messa in sicurezza, l’autostrada, e dunque il Cas, fa tanto parlare. Male, Tra tanto parlar male, però, il presidente del Consorzio autostrade siciliane, Rosario Faraci, rassicura: “I lavori sul viadotto Ritiro non si toccano”. Fa bene saperlo a chi, nel vedere quel viadotto sulla Palermo-Messina, poco prima dello svincolo Boccetta, malmesso, con pilastri a rischio, ne teme il crollo imminente. Un timore sempre più sentito, specie dopo il cedimento di un pilone sul viadotto Himera, tra Scillato e Tremonzelli, sulla Palermo-Catania. Un evento che ha reso necessario il dirottamento del traffico sulla rete gestita dal Cas, comprendente la A20 e la A18. Non che questi tratti autostradali tranquillizzino gli autotrasportatori che li percorrono, spaventati come sono dalla precarietà delle infrastrutture.

Faraci spiega che a breve, per il viadotto Ritiro, certamente non in buone condizioni, ci sarà un vertice in prefettura, con la Polizia Stradale, il Genio Civile, perche l’unione di forze consenta di attenuare disagi che la maggiore mole di traffico, causata dal restringimento della carreggiata, rischia di accentuare.

Per la sua messa in sicurezza, dallo scorso dicembre c’è già un appalto da 43 milioni di euro, destinato all’adeguamento statico e il miglioramento sismico. Lavori, affidati alla Toto costruzioni spa, con la quale 2 giorni fa è stato firmato il verbale di cantierabilità. Una volta pronto il progetto esecutivo, gli interventi, destinati a durare 850 giorni, potranno iniziare.

Ovvia, nei tempi previsti, l’inagibilità parziale del viadotto Ritiro.
“La circolazione, in quel caso, sarà assicurata dalle strade di cantiere- aggiunge Faraci-

Intanto, in merito al viadotto della nostra tangenziale, si era espresso con timore Giuseppe Richichi, presidente dell’Aias di Catania, intervenuto a Messina nel corso di una conferenza stampa sul Ponte sullo Stretto: «Il viadotto Ritiro non ci dà sicurezza- aveva dichiarato – come il resto delle autostrade siciliane. Né sono idonei al passaggio dei mezzi pesanti i percorsi alternativi dell’Anas. Tutte strade dissestate o dove si sono registrate frane. La colpa di questa situazione è anche degli enti locali. Tutta l’isola è impraticabile».

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