Antonino Saija

“A Messina nulla è come pare ma il mio curriculum è vero”. Saija risponde al Pd e alle mosse di Egidio Bernava

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Antonino SaijaDi falso, per Antonino Saija, ci sono le accuse del partito democratico e non il suo curriculum. Questa mattina – come annunciato – il sovrintendente del Vittorio Emanuele mentre erano in corso le prove di Antonella Ruggiero teneva la conferenza stampa per difendersi dai dubbi sollevati dai consiglieri comunali del Pd, in particolare da Simona Contestabile e dall’ex candidato sindaco Felice Calabrò.

Pare che lui non abbia mai prestato collaborazione con i Teatri di Parma e Livorno e che quindi non abbia la comprovata esperienza artistica, tra gli altri requisiti, per la nomina agli uffici di via Aspa.

A richiedere gli atti ai due enti Egidio Bernava, assessore designato da Calabrò e già amministratore del Vittorio. “Sono veramente mortificato e preoccupato dal clima di questi attacchi – ha affermato Saija – questa è una città in cui un sistema degradato coinvolge e pregiudica l’attività politica per delegittimare e provare a sostituire la vittima di accuse personali e infamanti, è successo a Genovese, a Buzzanca, ad Accorinti, in altri Paesi si dà la mano al vincitore, qui no, questa è cattiva politica come quella fatta dal Pd”.

Al tavolo il presidente Maurizio Puglisi e in sala, tra gli altri, i due consiglieri dell’Udc Franco Mondello e Mariella Perrone venuti ad ascoltare e solidarizzare.

“La mia attività nei due teatri – ha risposto Saija – l’ho svolta da segretario generale dei due Comuni, vi ho consegnato le carte che lo dimostrano, Bernava ha richiesto l’accesso agli atti ai due enti ma poi non ha richiesto ai due Comuni se effettivamente avevo collaborato o meno con i due teatri”. Saija ha difeso il suo curriculum fatto di esperienze organizzative, economiche e finanziarie e non solo artistiche come la figura del Sovrintendente deve avere. “Perché i consiglieri del Pd hanno tenuto la conferenza stampa prima d’informarsi qui al Teatro? – si è chiesto Saija – Non so se presenterò querela contro di loro ma so per certo che la cosa è stata costruita a tavolino, Messina è una città bizantina dove tutto non è come pare, ci sono gruppi, anche di colore politico differente, che si uniscono per lanciare nell’ombra accuse e gettare discredito, parliamo invece che in sei mesi abbiamo preso un Teatro chiuso e organizzato spettacoli, abbiamo già quelli in programma per l’estate e la prossima stagione, messo in regola in bilanci (oggi approveremo quello 2015) e usciremo anche con un avanzo di amministrazione, ci siamo occupati delle tabelle di equiparazione del personale, rilanciato la nostra Orchestra”.

Nel corso della conferenza Saija ha avuto un vivace botta e risposta con i cronisti per la mancata nomina di un ufficio stampa al Vittorio che da ente pubblico non rispetta la legge 150 del 2000. “Non abbiamo le risorse” – ha risposto. Il Teatro utilizza fondi per la redazione del mensile “Frammenti” e con questi soldi ha invece allestito un ufficio Comunicazione. @Acaffo

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