A Messina i “gesti” per dire no alla violenza sulle donne: dai fiori sospesi alle mostre

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È ancora necessario parlare e informare sulla violenza contro le donne? Sì, perché non si fermano i femminicidi (l’ultima vittima si chiama Cecilia ed è stata uccisa lo scorso 19 novembre dal suo ex fidanzato, già arrestato e condannato per stalking) e gli abusi e perché questo fenomeno non permette di raggiungere l’uguaglianza e la parità. Oggi, proprio in occasione della Giornata internazionale anche Messina ha organizzato diversi incontri per discutere contro la violenza sulle donne e in più in generale contro la violenza di genere.

Mostre, confronti in piazza e altri eventi per dire basta ai soprusi. Tra gli appuntamenti anche “Mai più sola: Codice Rosso, Cabina di Regia, Reddito di Libertà: interventi legislativi per il contrasto alla violenza di genere”. Il convegno si terrà venerdì 26 novembre alle 16:00 alla Chiesa di Santa Maria Alemanna. Tra gli ospiti anche la Sottosegretaria alla Giustizia Anna Macina.

Contro la violenza sulle donne

La Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999 proprio per sensibilizzare le comunità sul problema della violenza contro le donne. In diversi paesi del mondo, il colore che viene utilizzato è il rosso e tra gli oggetti che si utilizzano ci sono le scarpe rosse da donna, proprio per ricordare le vittime di violenza e femminicidio. L’idea nasce da Elina Chauvet che nel 2009 realizzò un’installazione dedicata all’omicidio della sorella, uccisa dal marito. 

A Messina saranno diversi gli appuntamenti organizzati per raccontare e sensibilizzare contro la violenza sulle donne. Molti di questi sono nati in collaborazione con il Cirs, che dal 1957 si occupa di reinserimento sociale e opera a Messina per prevenire, affrontare e risolvere le principali problematiche che riguardano le comunità femminili.

Un fiore sospeso

Per tutta la giornata di oggi sarà possibile donare una gerbera rossa a tutte le donne che si recheranno dai fioristi di Messina e provincia che aderisco a “Un fiore sospeso”, promossa da Federfiori Messina. «Ritengo sia un gesto simbolico da parte della nostra categoria – ha detto il presidente di Federfiori Messina Paolo Tomasello – al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema delicato, allo scopo di prevenire qualsiasi tipo di violenza, discriminazione o abuso ai danni delle donne. Desidero ringraziare come sempre i fioristi Messinesi che hanno aderito con entusiasmo e consueto spirito di solidarietà. Gli stessi saranno riconoscibili tramite un’apposita locandina».

Transfemminismo in rivolta

Non Una di Meno Messina e Liberazione Queer+ Messina saranno a Piazza Unione Europea (Municipio) alle 17.00 per “Transfemminismo in Rivolta”. Unit*contro la violenza di genere. Previsti interventi e letture da parte delle associazioni cittadine. «Ci troveremo in piazza Municipio per la giornata contro la violenza maschile sulle donne, che per noi rappresenta una lotta contro la violenza di genere, quindi non legata esclusivamente al mondo femminile. Saremo insieme a Liberazione Queer, vi aspettiamo in tant* per parlarne insieme, confrontarci e condividere le idee per una realtà senza più violenza».

Donne d’artista

Si tratta di una performance a cura di Linda Schipani. In occasione della campagna internazionale “Orange the world” promossa dall’UNESCO per la lotta contro ogni forma di discriminazione e violenza sulle donne, il Soroptimist International Club Messina, presieduto proprio dalla Schipani si racconterà la realtà del Cirs. La mostra performativa, con opere realizzate da 13 artiste messinesi e raccontate da Katia Giannetto, si svolgerà lungo la Scalinata Monsignor Bruno in via XXIV Maggio. Ad aprire “Ti meriti un amore” di Frida Kahlo, con Antonella Gargano e Anna Tarantino. Le donne d’artista sono: Mariella Bellantone, Mamy Costa, Concetta De Pasquale, Amalia Cesareo, Cettina Di Seri, Francesca Maio, MaCa, Laura Martines, Mirella Migliorato e Antonella Bambino, Maria Rando, Rosa Rigano, Linda Schipani, Sara Teresano.

Mai più sola

Venerdì 26, alla Chiesa di Santa Maria Alemanna, il convegno “Mai più sola”. Dopo l’intervento di Anna Macina, ci saranno la senatrice Grazia D’Angelo, membro della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, Valentina Zafarana, Deputata Assemblea Regionale Siciliana e la Consigliera Comunale Cristina Cannistrà, che si soffermeranno su come le Istituzioni nazionali e regionali portano avanti le nuove iniziative volte a contrastare il fenomeno della violenza di genere.

L’obiettivo è di illustrare gli interventi normativi entrati in vigore negli ultimi anni a difesa, protezione e sostegno delle donne vittime di violenza e dei loro figli, confrontandosi sulle ulteriori iniziative da portare avanti per migliorare e implementare le norme di settore. Interverranno anche Maria Andaloro ideatrice della campagna “Posto occupato”, Franca Arena Assistente sociale Codice Rosa dell’ospedale Papardo, Maria Celeste Celi Presidente del Cirs, Carmen Currò Presidente Emerita di Cedav, Cettina Restuccia Presidente Evaluna Onlus e Sibilla Spinnato Vega Presidente Ubuntu – Casa delle donne.

Mai più scuse

Fino al 26 novembre prosegue “Mai più scuse – Focus interdisciplinare sulla violenza di genere” organizzato dall’Università di Messina. «Gli incontri – ha detto la prof.ssa Giovanna Spatari, Prorettore al Welfare e politiche di genere –  sono indirizzati soprattutto alle studentesse e agli studenti di tutti i corsi di laurea dell’Ateneo, al fine di stimolare una riflessione su un tema di grandissima rilevanza sociale e, purtroppo, di grande attualità. Cinque gli aspetti approfonditi nel corso dei seminari: la tutela sanitaria e giudiziaria, la violenza domestica, quella sui luoghi di lavoro, la comunicazione non violenta e l’identificazione delle vittime di violenza».

Posto Occupato

A prescindere dalla Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, Posto Occupato è sempre attivo e presente su tutto il territorio. Grazie anche alla sua fondatrice, Maria Andaloro.  «Sono 89 al giorno le donne vittime di reati di genere in Italia, e nel 62% dei casi si tratta di maltrattamenti in famiglia. Il 72% autori femminicidi è marito o l’ex, 70% vittime italiane. È quanto emerge – si legge sul profilo di Posto Occupato – dai dati diffusi per la presentazione a Catania di “Questo non è amore”, campagna di prevenzione della Polizia contro la violenza sulle donne. Secondo una ricerca demoscopica realizzata da AstraRicerche un italiano su quattro pensa che non si possa davvero considerare una forma di violenza quella sulle donne. “Commentare un abuso fisico subito da una donna affermando che è meno grave perché gli atteggiamenti di lei, il suo abbigliamento o aspetto comunicavano che era disponibile“; a pensarlo sono in maggioranza gli uomini (30%), ma anche la percentuale delle donne è significativa (20%).

La ricerca, realizzata su un campione rappresentativo di mille italiani, è stata presentata in Senato. Circa 3 persone su dieci, emerge ancora dalla ricerca, non considerano violenza “Dare uno schiaffo alla partner se lei ha flirtato con un altro”; tra le donne, ne è convinto il 20%, mentre la percentuale sale al 40% per gli uomini. Ancora, un italiano su tre non considera violenza forzare la partner a un rapporto sessuale se lei non ne ha voglia; lo pensano circa quattro uomini e tre donne su dieci. Numeri – commentano gli stessi estensori della ricerca – che raccontano di un’Italia patriarcale, in cui c’è ancora tanto da fare in termini di informazione e sensibilizzazione. Una questione culturale che non è appannaggio dei soli uomini, ma che riguarda anche le donne».

 

 

 

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