Messina due: lo strano caso delle vie Montesanto e Contino

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Le vie Montesanto e Contino che attraversano l’abitato di Messina Due sono abbandonate da anni. Il Comune, infatti, non le considera strade pubbliche, nonostante l’intervento del Prefetto Trotta che nel gennaio 2015 invitò Palazzo Zanca a provvedere alla manutenzione ordinaria. La zona continua a rimanere al buio e i pericoli per le centinaia di famiglie che vi abitano aumentano di giorno in giorno. Il Comune ha infatti dismesso l’impianto di pubblica illuminazione già da un anno, una decisione scaturita da un contenzioso amministrativo con la ditta “Immobiliare Montesanto Srl”.

Oltre al grave disagio, chi risiede in zona deve fare i conti con un assurdo paradosso. Con  l’ordinanza dirigenziale n. 160, i il Dipartimento Mobilità Urbana e Viabilità ha autorizzato la società Vodafone Italia SpA ad “… eseguire lavori di scavo e di posa pozzetti, necessari per la realizzazione di alimentazione elettrica armadi e riparti linee telefonici esistenti…” lungo le vie del Rione Carrubbara, tra le quali, guarda caso, anche la Salita Contino. Ciò non soltanto nella parte bassa di quest’ultima strada ritenuta pienamente pubblica, bensì anche nella parte a monte ricadente, per l’appunto, nel territorio di Messina Due. Per l’esattezza nelle immediate adiacenze del “lotto C”, la fibra ottica della Vodafone si collega alla cabina elettrica li collocata proprio nel mezzo di un’area che il Sindaco e l’assessore De Cola continuano  a considerare privata e non di competenza comunale.

Un controsenso che non è sfuggito al consigliere della Terza Circoscrizione Santi Interdonato che segue la vicenda dall’inizio, autore di una nota insieme al consigliere comunale Rita La Paglia.

“Non si contesta che il Dipartimento Mobilità Urbana e Viabilità abbia rilasciato l’autorizzazione per i lavori della Vodafone anche nel territorio di Messina Due proprio perché Salita Contino e Salita Montesanto sono da considerarsi strade pubbliche o di pubblico servizio e dunque sussiste la competenza comunale. È questo il presupposto che rende l’ordinanza n. 160 pienamente legittima. Ove così non fosse i lavori di scavo non si sarebbero potuti realizzare e gli oneri concessori incassati dal Comune di Messina costituirebbero un ingiustificato arricchimento. Da tale semplice constatazione scaturisce, però, un’altra osservazione: il Comune non può comportarsi da una parte come soggetto titolare dell’area Messina Due ed in grado di rilasciare autorizzazioni ed incassare le relative somme e dell’altra denegare la propria responsabilità quando si tratta di compiere gli interventi di manutenzione sulle due strade di pubblico transito e mantenere la pubblica illuminazione sulle stesse”.

“La posizione assunta sull’argomento dall’amministrazione ed in particolare dall’assessore competente, l’ingegnere Sergio De Cola – precisano Interdonato e La Paglia – concretizza una palese ingiustizia nei confronti dei cittadini e rappresenta una aberrazione dei concetti di buona politica e buona amministrazione. È giunto il momento che il Comune ponga fine al danno in corso ed al totale abbandono in cui versa questa importante e densamente abitata porzione di territorio”.

I due consiglieri chiedono, dunque, al Prefetto di intervenire nuovamente per porre la parola fine a questa assurda vicenda.

 

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