Nelle ultime settimane il canile “Millemusi” di Castanea è balzato agli onori della cronaca dopo che alcuni componenti della Lega nazionale per la difesa del cane hanno denunciato all’Autorità giudiziaria gravi problematiche legate alla gestione sanitaria della struttura. In particolare, il gruppo, rappresentato dall’avvocato Annalisa Bertolami, ha puntato il dito contro l’ex presidente della Lega, ed ex responsabile del canile, Caterina Merenda, e contro il veterinario Alessandro Taormina. Entrambi sono stati ritenuti responsabili di maltrattamenti, comportamenti sadici, ai danni dei cani e negligenze amministrative (leggi qui: http://www.normanno.com/attualita/53535/).
E proprio il dottor Taormina in seguito alle pesanti accuse ha deciso di dimettersi dal ruolo di direttore sanitario del canile. “Lo scorso 30 marzo ho deciso di fare un passo indietro davanti a una serie di attacchi diretti verso la mia persona e verso chi lavora all’interno del canile.Ho rassegnato le dimissioni con un mese di preavviso, così come previsto dal contratto. La Lega nazionale per la difesa del cane non mi ha tutelato, visti gli ultimi fatti ho bisogno di tempo per difendermi davanti alle sedi opportune”. Secondo Alessandro Taormina, quanto raccontato dai volontari della Lega non corrisponde al vero. “In questi giorni è stato leso il mio onore e la mia credibilità professionale. E’ facile buttare fango addosso ad una persona, i problemi restano a chi lo riceve”. Il dottor Taormina rispedisce al mittente le accuse di maltrattamento. “Non ho mai preso a calci o bastonato un cane, ricevere queste accuse è la cosa peggiore che possa capitare ad un veterinario. Sono a contatto con gli animali fin da ragazzino e cerco di educare i cani nel miglior modo possibile, non ho mai usato violenza per farlo. Sono accuse gratuite che dovranno dimostrare. Invito chiunque a visitare il canile nell’assoluta trasparenza”.
Taormina chiarisce poi le modalità con cui svolgeva il suo lavoro all’interno del canile. “Il mio incarico era regolamentato da un contratto che prevedeva quattro ore di lavoro giornaliere. Avrò sicuramente commesso degli errori dal punto di vista amministrativo, ma ho sempre assicurato ai cani le cure dovute. Il Millemusi non è una struttura sanitaria e i cani che necessitavano di cure particolari venivano affidati al Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Messina. Nessun cane è mai stato sbattuto nei box e lasciato morire così come i volontari accusano. Talvolta il ruolo di veterinario non è ben visto dagli animalisti, ma posso assicurare di aver sempre operato con coscienza e amore verso gli animali. Il mio orario di lavoro ridotto non mi consentiva di assistere i cani nell’arco dell’intera giornata, proprio per questo somministravo medicinali che garantivano una copertura di 24 ore, i cuccioli invece vengono ricoverati in strutture sanitarie”.
Infine il dottor Taormina chiarisce la questione licenziamento. “Non mi è mai stato notificato nulla, non ho ricevuto alcuna lettera, sono venuto a conoscenza della richiesta di licenziamento presentata dalla Lega lo scorso 4 gennaio soltanto dalla stampa. Posso solo dire che la vicenda che si è creata è frutto di questioni personali, i cani non hanno nulla a che vedere con tutto questo”.
Andrea Castorina
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