La crisi del commercio messinese continua a tenere banco a Palazzo Zanca. Mercoledì il presidente della X Commissione consiliare Daniele Zuccarello ha chiesto l’intervento del Prefetto viste le mancate risposte dell’amministrazione comunale. Le attività commerciali devono fare i conti con un regolamento Cosap da aggiornare e con tasse salate. Questa mattina si è tenuto un tavolo tecnico tra le associazioni datoriali e la stessa amministrazione.
In segno di protesta il presidente provinciale della Confcommercio Carmelo Picciotto (in foto) e Lino Santoro della Fipe hanno abbandonato l’aula consiliare proprio. “Non ci sono i presupposti – ha spiegato Picciotto – per affrontare un tema così delicato come la crisi del settore del commercio in una città in cui la tassazione locale raggiunge livelli record. Oggi, durante l’incontro, sono stati presentati dei dati che mistificano la realtà, al momento che il vero e unico problema è che lo scorso anno sono state chiuse oltre mille aziende, mentre come abbiamo sempre detto quelle che hanno aperto sono nelle mani delle multinazionali. Con la tassazione alle stelle si stanno uccidendo i piccoli esercizi e i negozi al dettaglio. Abbiamo richiesto per le vie ufficiali al Prefetto, dott. Stefano Trotta, l’apertura di un tavolo tecnico al quale ci auguriamo possa intervenire anche il sindaco, Renato Accorinti. Non possiamo accettare altre interlocuzioni con amministratori che oggi ci hanno raccontato la favoletta che tutto va bene a Messina. Facessero due passi in centro per rendersi conto quanti negozi hanno abbassato la saracinesca. Vista l’inerzia dell’amministrazione, annunciamo plateali forme di protesta”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi). “Mantenere un esercizio commerciale – ha precisato Lino Santoro – vista l’elevata tassazione, è più difficile che aprire un’attività destinata, il più delle volte alla chiusura. Lo dico da imprenditore oltre che da rappresentante della Federazione pubblici esercizi”.
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