Messina è una città ad alto rischio sismico, ma conta solo tre edifici costruiti secondo le ultime normative per ridurre il rischio di crolli durante un terremoto. Un dato che è emerso oggi durante la conferenza stampa durante la quale sono stati resi noti i contributi per gli interventi di prevenzione del rischio sismico nel territorio comunale, garantiti dall’ordinanza del capo della Protezione Civile (O.C.D.P.C.) n. 293/2015. Il quadro nell’intera Sicilia è allarmante. Secondo i dati forniti da Fip Industriale, circa 800mila edifici sono stati costruiti in tempi antecedenti all’entrata in vigore della prima normativa antisismica. E nel 2015, in tutta Italia, sono stati registrati ben 14973 terremoti, e la maggioranza si è verificata proprio tra Sicilia e Calabria.
All’incontro con i giornalisti hanno partecipato l’esperto del Sindaco per le attività di Protezione Civile, Antonio Rizzo; il dirigente del dipartimento comunale di Protezione Civile, Antonio Cardia; il responsabile del servizio di prevenzione dei rischio sismico della Protezione Civile Regionale – Unità operativa di Messina, Pino Soraci. Presenti inoltre tra gli altri i rappresentanti degli ordini professionali; il responsabile della Consulta del Volontariato di Protezione Civile; e la FIP Industriale, società leader nel settore della protezione sismica degli edifici, che ha illustrato alcune specifiche esperienze applicative di dispositivi antisismici. L’ingegnere Antonio Rizzo ha evidenziato che: “Questa iniziativa si inserisce in una serie di attività realizzate dal Comune nell’ambito della sicurezza cittadina. Auspichiamo che si registri anche quest’anno un buon numero di partecipanti ad un bando che consente di migliorare le strutture esistenti per gli interventi di prevenzione del rischio sismico. Messina ha bisogno di essere all’avanguardia nel sistema urbano pronta per fronteggiare nel migliore modo possibile le eventuali emergenze che dovessero verificarsi”. Il dipartimento Protezione Civile e Difesa del Suolo ha pubblicato sul sito del Comune la determina dirigenziale n. 6 del 22 gennaio scorso relativa alle richieste di contributo per interventi strutturali di rafforzamento locale o miglioramento sismico, o eventualmente di demolizione e ricostruzione di edifici privati. L’ordinanza n. 293/2015 stabilisce che la quota nazionale pari a 195,6 milioni di euro sia ripartita tra le Regioni per studi di microzonazione sismica ed analisi della condizione limite per l’emergenza (16 milioni di euro); interventi di rafforzamento locale o miglioramento sismico o demolizione e ricostruzione di edifici ed opere pubbliche di interesse strategico per finalità di protezione civile o rilevanti in caso di collasso (170 milioni di euro); lavori strutturali di rafforzamento locale o miglioramento sismico o di demolizione e ricostruzione di edifici privati; altri interventi urgenti e indifferibili per la mitigazione del rischio sismico con particolare riferimento a situazioni di elevata vulnerabilità ed esposizione.
Le richieste di contributo dovranno essere redatte secondo la modulistica riportata nel provvedimento della determina dirigenziale n. 6 dello scorso 22 gennaio scaricabile nella sezione Protezione civile del sito ufficiale del Comune e dovrà pervenire al Comune di Messina, dipartimento Protezione Civile e Difesa del Suolo, in via G. Franza n. 2, entro il 31 marzo prossimo. Tale iniziativa rientra nelle attività sviluppate dall’assessorato e dal dipartimento di Protezione Civile del Comune che mirano a contribuire all’informazione dei cittadini sulla necessità di migliorare il patrimonio edilizio privato della città e quindi la resilienza complessiva del sistema urbano importante anche ai fini della gestione del sistema di Protezione Civile comunale attraverso l’utilizzo di specifici canali di finanziamento nazionali per l’edilizia privata. Sono stati 14973 i terremoti localizzati dalla Rete Sismica Nazionale (RSN) dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia nell’anno appena concluso. Nel 2015 in Italia e nelle aree geograficamente limitrofe al territorio nazionale sono avvenuti in media poco più di 40 terremoti al giorno, quasi un terremoto ogni mezz’ora. Come ogni anno la gran parte di questi eventi sismici registrati ha avuto una magnitudo inferiore a 2.0 oltre 13.000 terremoti. Se ci si limita a contare quelli con magnitudo uguale o superiore a 2.5 (quelli per i quali l’INGV effettua una comunicazione al dipartimento della Protezione Civile) sono 593 gli eventi nel 2015, mentre nel 2014 si erano superati i 700 terremoti.
Occorre però snellire la macchina burocratica la cui lentezza, nel recente passato, non ha favorito lo stanziamento di finanziamenti nell’intera regione. Nel 2013 su 95 domande presentate, sono stati finanziati 10 progetti e solo in tre occasioni l’iter si è portato a termine.
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