Ampi e accoglienti spazi, attrezzature nuove e di primo livello, lavoratori stabilizzati, sono questi gli elementi che fanno della Società Servizi Riabilitativi – secondo il direttore amministrativo, Paolo Magaudda – «una situazione ideale per poter lavorare e dare assistenza».
Lo scorso 26 novembre, in via Stazione Contesse, sono stati inaugurati i nuovi locali della Ssr, la società che fornisce prestazioni riabilitative sul territorio cittadino e provinciale, con particolare attenzione ai minori, ed è presente con 6 ambulatori a Messina, Barcellona, Patti, Nizza di Sicilia, Villafranca e Capo d’Orlando. La nuova struttura della città dello Stretto è interamente dedicata alle attività della Società che fino allo scorso 1 agosto svolgeva il proprio servizio negli ambulatori dell’Asp, «molto ridotti per il tipo di prestazione da effettuare». Pareti rallegrate da disegni colorati – che gli stessi terapisti del Centro hanno provveduto a dipingere – accolgono i bambini, bisognosi di cure, nel tentativo di trasmettere loro una certa spensieratezza e familiarità.
Prima che subentrasse il consorzio Sisifo – ora socio di maggioranza – la Ssr era mista e partecipata per il 51% dall’Asp e per il resto da tre cooperative private (Teseos, Obiettivo Salute e Lavoro, Rigenera). «L’accordo era – ha ricordato Magaudda – che l’Asp mettesse a disposizione i locali e le altre tre socie il personale». Oggi, invece, i 6 ambulatori presenti sul territorio sono gestiti direttamente dalla Ssr, che li ha presi in affitto per destinarli esclusivamente alle proprie prestazioni.
La società si muove su due fronti, quello ambulatoriale e quello domiciliare. Per quanto concerne il primo, l’80% dei pazienti trattati è composto da minori; per il secondo, prevalentemente adulti.
Ma come avviene la presa in carico di un paziente da parte della Società? A illustrare l’iter da seguire è il direttore sanitario della Ssr, Antonio Epifanio: «I soggetti che presentano gravi disabilità e che rientrano nell’ex articolo 26 ricevono un progetto riabilitativo che può essere stilato dal medico dell’Asp o dagli ospedali territoriali, anche quelli fuori Regione. Dopo essere stato elaborato, il progetto deve essere autorizzato dall’Asp. A questo punto, l’utente può scegliere un centro convenzionato al quale fare riferimento».
Il tipo di trattamento ricevuto nei centri della Ssr è di carattere multidisciplinare e mirato a migliorare la qualità di vita della persona sotto tutti i profili. «Noi – ha aggiunto il dottor Epifanio – curiamo l’aspetto riabilitativo in senso molto ampio. Dopo una prima valutazione iniziale, passiamo al trattamento vero e proprio ed effettuiamo in itinere vari controlli per verificare quanto il soggetto sia migliorato o, eventualmente, peggiorato». Ad essere trattate sono, infatti, anche malattie neurodegenerative che vanno inevitabilmente incontro a un aggravamento «di fronte al quale – ha evidenziato il direttore sanitario – dobbiamo cambiare il nostro programma, intensificarlo, adattarlo via via che la patologia si modifica».
Dei 6 centri attivi sul territorio, quello di Villafranca è l’unico ancora in stand by, perché in attesa del completamento dell’iter di accreditamento. Nel frattempo – ha precisato Magaudda –, una piccola parte degli utenti di Villafranca è stata trasferita al centro di Messina, così come anche tutti i terapisti presenti nella struttura. In futuro, potrebbe anche presentarsi la possibilità dell’apertura di un nuovo centro a Mistretta, dove la richiesta è forte.
In quella che sembra una realtà felice, anche l’aspetto gestionale ha un suo peso fondamentale. Una gestione che è cambiata ed è stata ottimizzata nel tempo: se in passato l’attività veniva svolta dalle cooperative socie per conto delle Società, adesso è quest’ultima ad amministrare direttamente ogni aspetto. Condizione che per la Ssr ha comportato un aumento dei costi ma ha facilitato l’organizzazione generale. Inoltre – ha assicurato Magaudda –, «i lavoratori sono stabilizzati a tempo indeterminato e ricevono regolarmente gli stipendi».
Solo aspetti positivi, dunque, per il direttore amministrativo a seguito della vendita delle quote dell’Asp, avvenuta il 26 novembre 2013, e il subentro del Consorzio Sisifo, che Magaudda ha tenuto a ringraziare per il supporto offerto.
Unica nota negativa – così come sottolineato dal direttore sanitario Epifanio –, la difficoltà di gestire una lista d’attesa che diventa sempre più lunga: «Ci sono circa 200 utenti, tra Messina e provincia, che aspettano di essere presi in carico, per l’80-90% sono minori. Se si potesse fare qualcosa per modificare gli aggregati di spesa, per aumentare il budget, saremmo in grado di prendere più pazienti e in tempi più rapidi. A volte, ci sono minori che rimangono in lista d’attesa per uno-due anni e nel frattempo la malattia segue il proprio corso. Intervenire precocemente significa invece ottenere risultati migliori».
Giusy Gerace
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